Gerusalemme, Pietre della Memoria: inizio dei lavori di ristrutturazione del convento di San Francesco

Giacomo Pizzi14 Marzo 2012

Il progetto “Gerusalemme, Pietre della Memoria” prevede interventi di ristrutturazione non soltanto delle abitazioni, ma anche di chiese e conventi di proprietà della Custodia di Terra Santa.

Lunedì 12 marzo sono iniziati i lavori di ristrutturazione del convento di San Francesco sul monte Sion, presso il Santo Cenacolo. La conclusione dei lavori, eseguiti dall’Economato Custodiale attraverso la squadra di manutenzione dell’Ufficio Tecnico, opportunamente rafforzata, è prevista tra cinque mesi.

Il convento di San Francesco ad Coenaculum ha un significato particolare per la comunità francescana in Terra Santa: proprio sul monte Sion, nel luogo dove si ricorda l’Ultima Cena, i frati minori nel XIV secolo ottennero il primo convento  nella città di Gerusalemme, dal quale vennero cacciati due secoli dopo dai Turchi e nel quale non fecero più ritorno. Con la costruzione del convento attuale, inaugurato nel 1936, che si trova a poche decine di metri dal Convento antico, i frati della Custodia poterono tornare sul monte Sion e il titolo di “Guardiano del S. Monte Sion”, attribuito nei secoli al Padre Custode di Terra Santa, potè riacquistare il suo significato.

Agli inizi del Novecento la Custodia di Terra Santa potè acquistare degli edifici preesistenti, presumibilmente due case arabe di fine Ottocento. Il nuovo convento, fu realizzato ampliando e modificando tali edifici. Danneggiato pesantemente durante la guerra del 1948, è stato restaurato per l’ultima volta alla fine degli anni Sessanta. Non si hanno notizie certe sugli edifici su cui l’attuale convento si innesta: i lavori di restauro potrebbero costuituire un’occasione per capire di più l’evoluzione della struttura.

L’edificio non possiede particolari pregi architettonici né contiene opere d’arte di valore. Tuttavia ha il merito di collocarsi nelle vicinanze del luogo che ha visto gli inizi della presenza francescana in Terra Santa e, all’interno della sua suggestiva cappella,  offre ancora oggi la possibilità ai pellegrini di tutto il mondo di celebrare l’Eucarestia in prossimità del luogo dove questa è stata istituita.