Siria: il Giubileo della Misericordia

Giacomo Pizzi15 Dicembre 2015

Nell’incessante violenza e nel disastro umano, la Misericordia ha bussato ad Aleppo

Il Giubileo della Misericordia indetto da papa Francesco arriva anche in Siria. A inaugurare l’Anno Santo, tutti i vescovi di rito orientale e centinaia di fedeli, nella parrocchia di San Francesco ad Aleppo. “Stipati, in una chiesa affollatissima, piena all’inverosimile” ci dicono i frati della comunità di Aleppo, padre Ibrahim con  padre Firas e i loro confratelli. Tra i parrocchiani presenti alla celebrazione di mons. Abou Khazen, anche diversi musulmani, attenti, in silenzio, assorti nella preghiera. Non c’è da sorprendersi, di questo piccolo gesto d’unità in mezzo a chi vorrebbe vedere solo divisione. “Perchè – dice padre Ibrahim, il parroco – tutti hanno bisogno della misericordia”.

I frati però ci raccontano anche che in Siria “la situazione è disperata e la gente non ce la fa più: siamo da 40 giorni senza elettricità, e ora anche senz’acqua. Quando ce n’è bisogno, si attivano dei generatori che però consumano troppo: 2 ampere di corrente, sufficienti per accendere una lampadina la sera, costano 20 euro.”

Il dramma dei siriani

Alle famiglie di Aleppo, non è rimasto nulla. Continuare a sostenere la popolazione siriana nei bisogni concreti acquista un significato vitale. Continuano: “Con gli aiuti ricevuti si è provveduto a comprare  200 litri di gasolio che sono andati a 600 famiglie, per avere la luce e il riscaldamento. Poi si è dovuto provvedere all’acqua, 200 barili per altrettante famiglie, e ai più piccoli: biancheria intima, scarpe, giacche e maglioni per 200 bambini, dato che inizia a fare davvero freddo”.

Per questo motivo l’Apertura della Porta della Misericordia di sabato 12 dicembre ha per loro un valore ancor più grande. Il logo ufficiale del Giubileo della Misericordia “è un segno molto particolare – continua padre Ibrahim – simboleggia Cristo che si prende sulle spalle l’uomo ferito, stanco, inerme”. Come si fa a non pensare a loro, ai cristiani della Siria e della Terra Santa. Feriti, stanchi, inermi di fronte a tutta questa violenza. Da oggi però, una nuova immagine illuminerà i cuori di quanti passeranno, anche per sbaglio, davanti alla porta santa di Aleppo: è l’immagine buona di Gesù che non lascia solo l’uomo. Non abbandoniamoli, continuiamo a sostenere questa speranza per Aleppo e per la Siria!