“Tutti là siamo nati”: un convegno a Milano spiega l’importanza del sostegno alla Terra Santa

Giacomo Pizzi2 Marzo 2017

“L’impegno a sostenere le Chiese del Medio Oriente risale ai tempi di San Paolo. L’apostolo delle genti ricordava il dovere dell’impegno per Gerusalemme, perché proprio grazie alla comunità cristiana della Città Santa il Vangelo aveva potuto diffondersi in tutto il mondo. Lo stesso vale anche oggi. La Chiesa di Gerusalemme continua ad essere la Chiesa madre e rimane il debito di riconoscenza delle altre Chiese verso Gerusalemme”. Queste le parole di padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, scelte come tema dell’incontro di formazione e testimonianze dal titolo “Tutti là siamo nati”, organizzato da padre Francesco Ielpo, Commissario di Terra Santa per il Nord Italia in collaborazione con la Fondazione di Terra Santa. Incontro che si è tenuto la mattina di sabato 25 febbraio a Milano.

Grazie alla comunità cristiana della Città Santa, il vangelo è arrivato, in particolare tramite San Paolo, anche a noi, anche in Europa” ha spiegato padre Claudio Bottini direttore dello Studium Biblicum Franciscanum che ha tenuto una lezione sui viaggi dell’Apostolo delle Genti.  Ma cosa è la Chiesa di Gerusalemme oggi?

A questa domanda ha risposto fra Toufic, che ha tenuto una testimonianza sul lavoro svolto dai frati della Custodia di Terra Santa a sostegno dei profughi iracheni in Libano. La Custodia di Terra Santa, infatti, comprende Israele, Palestina e Giordania, luoghi della vita terrena di Gesù, ma anche la Siria, il Libano, Rodi e Cipro; l’area, appunto della predicazione di San Paolo e delle prime comunità cristiane.

Portiamo aiuti di tutti i tipi –ha detto padre Teufic – e molte volte sostenere questi rifugiati vuol dire semplicemente ridonare il sorriso ad un bambino, o spiegargli le norme base di igiene… Significa accompagnare, esserci sempre per mantenere una presenza, quella cristiana, fondamentale per queste terre”.

E’ importante dunque sostenere quelle comunità di cristiani che sono state all’origine della nostra fede e ora stanno scomparendo.

Anche perché la Chiesa di Gerusalemme è ancora ‘Chiesa in uscita’” ha detto Giacomo Pizzi, da Gerusalemme, spiegando il lavoro nel sociale della Custodia tramite il supporto Associazione pro Terra Sancta.  “Le opere che abbiamo in Terra Santa, sono soprattutto occasione di incontro con gli altri, anche con i musulmani, con i quali collaboriamo, e questa è una ricchezza grande di cui nessuno parla mai”.

Per sostenere questa Chiesa, madre, perché custode delle origini, ognuno può dare il suo piccolo contributo tramite donazioni minime, durante tutto l’anno. Sono numerosi i contributi che arrivano da tutta la Chiesa. Per questo, i frati della Custodia di Terra Santa ogni giorno dai luoghi di Gesù pregano in particolare per tutti i benefattori.

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