La Fondazione CRSM sostiene la Studium Biblicum Franciscanum attraverso ATS pro Terra Sancta

Giacomo Pizzi28 Aprile 2011

lesson at SBFRiportiamo in seguito un articolo ripreso dal sito fondazioneterritorio.it, che spiega i contributi della Fondazione CRSM, pervenuti alla Custodia di Terra Santa grazie al sostegno di ATS pro Terra Sancta, la sua ong ufficiale.

I francescani della Custodia sono presenti in Terra Santa fin dal passaggio di San Francesco che risale all’anno 1219. Da allora i frati si sono adoperati per custodire, portare alla luce e illustrare i Luoghi Santi. Oramai da tempo una sincera amicizia lega la Fondazione Crsm alla Custodia di Terra Santa.

La Custodia di Terra Santa è protagonista di interventi di notevole rilevanza e la Fondazione da diversi anni assicura il suo sostegno a due suoi importanti progetti.

Un progetto per restaurare e ampliare la biblioteca dello Studium Biblicum Franciscanum a Gerusalemme.
Lo Studium Biblicum Franciscanum (SBF) è un’istituzione universitaria per la ricerca e l’insegnamento scientifico della Sacra Scrittura e dell’archeologia dei paesi biblici. Fu ideato dalla Custodia di Terra Santa nel 1901 e opera ininterrottamente dal 1924 in Via Dolorosa all’interno del complesso architettonico del Convento della Flagellazione. Dal 2001 per volontà della Santa Sede è Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia della Pontificia Università “Antonianum” di Roma e comprende due cicli di specializzazione: Licenza e Dottorato.
Lo SBF conduce ricerche bibliche sotto l’aspetto linguistico, storico, esegetico, teologico e ambientale.
Si dedica inoltre allo studio dell’archeologia biblica, in particolare alla riscoperta dei Luoghi Santi del Nuovo Testamento e della Chiesa primitiva in Terra Santa e nel Medio Oriente.
Lo SBF rilascia i gradi accademici pontifici di Licenza e dottorato in Scienze Bibliche e Archeologia, conferisce un Diploma Superiore di Scienze biblico -orientali e Archeologia e un Diploma di Formazione biblica. Organizza convegni, giornate di studio, corsi di aggiornamento biblico e di formazione per gli animatori di pellegrinaggi in Terra Santa.
Annesso allo SBF si trova il Museo dove vengono esposti i reperti più significativi degli scavi archeologici dello SBF.
Strutturato in funzione didattica per gli studenti e i pellegrini, comprende sale che illustrano rispettivamente gli scavi di Nazaret, di Cafarnao e del “Dominus Flevit”, delle fortezze dell’Herodion e di Macheronte e dei monasteri del Deserto di Giuda.

Lo SBF dispone di una biblioteca specializzata, aperta al pubblico, contenente circa 50.000 volumi e 420 riviste. I settori principali sono: archeologia, studi biblici, patristica, giudaismo, oriente antico e itinerari di Terra Santa.

L’obiettivo generale del progetto è l’ampliamento e il restauro della Biblioteca dello SBF.
Nello specifico è necessario:
a. Ingrandire lo spazio dedicato alla biblioteca adattando nuovi locali;
b. Restaurare e attrezzare lo spazio esistente per migliorare l’esposizione e la conservazione dei libri;
c. Dotare la struttura di nuovi impianti elettrico, di riscaldamento e di aria condizionata che miglioreranno le condizioni di utilizzo della biblioteca da parte dei frequentatori. Saranno inoltre aggiornate le condizioni di sicurezza e installati impianti di allarme e antincendio.


Un progetto per la città evangelica di Magdala

Il progetto consiste nella realizzazione di una serie di attività dirette alla conservazione, alla valorizzazione e alla fruibilità futura dell’importante area storico/archeologica di Magdala. Obiettivi finali del progetto sono la conservazione, il restauro, la messa in sicurezza del sito così da restituire questo straordinario patrimonio alla collettività.

Magdala, città natale di Maria Maddalena, secondo i topografi corrisponde a Magadán, altrimenti anonima località menzionata dal Vangelo a proposito della seconda moltiplicazione dei pani e dell’insegnamento di Gesù sui segni dei tempi.
Il nome semitico «Migdal nunaja» (Torre dei pesci) o greco «Tarichea» (Pesce salato), rimanda alla principale attività cittadina, favorita dalla superba posizione sulla sponda occidentale del Lago di Tiberiade.
La città fu conquistata dai Romani durante la prima rivolta anti-romana (65 d.C.) dopo l’assedio via mare capeggiato del generale Tito, dove persero la vita 6.000 rivoltosi.
Durante il diffondersi della cristianità era visitata dai pellegrini provenienti da Nazaret verso Cafarnao, o da Cafarnao verso Gerusalemme, i quali commemoravano il luogo natale o la casa di Maria di Magdala in una magnifica chiesa curata da una comunità di monaci.

Nel quinquennio 1971-75 una estesa indagine archeologica condotta dai francescani V. Corbo e S. Loffreda dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme ha riportato in luce una vasta porzione del tessuto urbano con i suoi edifici, le sue ville splendidamente mosaicate, le vie lastricate, un grande piazza porticata e una preziosissima «mini-sinagoga» del tempo di Gesù.
Gli scavi hanno inoltre scoperto il vasto monastero menzionato dai pellegrini, che ha diversi ambienti pavimentati con un raffinato pavimento musivo, ma non è stata ancora riscoperta la chiesa ancora «bella e non distrutta ma fortificata (oppure ridotta in stalla – secondo un manoscritto)» (Ricoldo di Monte Croce) nel XIII sec.
Dopo 30 anni dagli scavi di Corbo-Loffreda, recenti lavori di ripulitura (2006-2007) hanno riportato a vista tutte le strutture murarie che ora necessitano di un urgente intervento di restauro e consolidamento; per questo scopo
è stato avviato il rilievo architettonico e la mappatura dettagliata di ogni emergenza, per redigere un adeguato progetto d’intervento conservativo.
Tra l’altro si rende improrogabile lo strappo ed il restauro dei tappeti musivi pavimentali superstiti che dovranno essere quindi ricollocati su adeguati supporti e protetti dagli agenti atmosferici.
Una nuova indagine archeologica ha permesso di definire l’assetto urbano di Magdala nel periodo romano e tardo-romano. Nuovi quartieri abitativi stanno tornando alla luce, assieme ad una ricca suppellettile domestica.
Con il completamento dei nuovi scavi archeologici e l’adeguato consolidamento delle strutture sarà possibile prevedere un percorso di visita all’interno delle rovine che si presti splendidamente ad illustrare la vita quotidiana della città al tempo di Gesù.