Una giornata importante per Sabastiya: la firma di un accordo per sostenere le autorità locali nella gestione dei progetti di salvaguardia del patrimonio culturale

Giacomo Pizzi21 Giugno 2012

SabastiyaL’atmosfera è di festa a Sabastiya: bandierine italiane e palestinesi sventolano sulla piazza del paese e già dalle prime ore del mattino un gran fermento anima il centro storico. Dai ragazzini alle anziane signore, dagli operai ai ragazzi che gestiscono la guesthouse, tutti attendono gli importanti ospiti della giornata.

Oggi, 21 giugno, si è tenuta infatti la cerimonia ufficiale nella quale è stato firmato il Protocollo d’Intesa tra due ministri dell’Autorità Palestinese: quello degli Enti Locali, Khaled Al Qawasmi, e quello del Turismo e Antichità, Rula Maaya’h . La cerimonia si è svolta nella splendida cornice della grande sala crociata, dove i lavori sono ancora in corso – quella di oggi è stata per certi versi una “visita al cantiere” – e che verrà utilizzata in futuro come sala conferenze.

La giornata ha visto, oltre ai due ministri sopracitati, altre personalità di rilievo: il Console generale italiano, Gianpaolo Cantini, il direttore del programma PMSP (programma della Cooperazione Italiana a sostegno delle municipalità palestinesi) Antonio La Rocca, il Governatore di Nablus, Jibril Al Bakri e il sindaco di Sabastiya, Mohammed Azem. Presenti alla cerimonia anche l’Arcivescovo greco-ortodosso di Sabastiya, Theodosios Atallah Hanna, e numerosi sindaci di città palestinesi anch’esse coinvolte nel programma PMSP.

Prima della cerimonia, il nutrito gruppo ha visitato le aree interessate dal progetto, sotto la guida di Carla Benelli e Osama Hamdan, collaboratori di ATS pro Terra Sancta che da anni seguono le attività di recupero e restauro del centro storico di Sabastiya. Il console italiano, i ministri palestinesi e le varie autorità, seguite da un centinaio di persone tra abitanti del villaggio, giornalisti e invitati, hanno visitato il complesso della moschea, sono scesi nella tomba di San Giovanni Battista, per poi dirigersi verso le nuove scoperte portate alla luce grazie al lavoro di questi anni: le cappelle crociate, la fortificazione esterna e gli ambienti circostanti.

Il gruppo ha poi potuto visitare la Guesthouse, realizzata con il coordinamento di ATS pro Terra Sancta e grazie al sostegno della Cooperazione italiana, della Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo. Terrazze ombreggiate per la colazione, stanze dallo stile semplice ma accogliente… Tutti sono rimasti impressionati dalla cura con cui si presenta questa Guesthouse, che oggi arriva ad accogliere 13 persone e riesce a mantenersi interamente grazie ai sempre più numerosi visitatori. Come spiega infatti Carla Benelli “da circa tre anni le entrate della Guesthouse riescono a coprire tutte le spese di manutenzione e conservazione, e danno lavoro a sette famiglie del villaggio. Questo è un ottimo risultato” – continua la collaboratrice di ATS pro Terra Sancta –, e riflette molto bene l’idea che sta alla base del progetto. Come voleva padre Michele Piccirillo, un progetto come quello di Sabastiya non deve rimanere puramente di conservazione archeologica, ma deve coinvolgere e spronare la comunità locale a prendersi cura del proprio patrimonio storico e culturale, vedendo in essa una risorsa preziosa“.

Il documento che è stato firmato nella sala crociata, dopo i vari discorsi di ringraziamento per il lavoro svolto, getta le basi per un rapporto di collaborazione sempre più proficuo tra le parti e segna un invito a continuare sul cammino intrapreso: i due ministri dell’Autorità palestinese si impegnano infatti a formare un comitato per sostenere le municipalità palestinesi nella gestione del patrimonio culturale.

Dai discorsi ufficiali emerge infatti il legame che unisce il progetto di Sabastiya con altri progetti supportati dallo stesso programma della Cooperazione italiana: i progetti di Betlemme, Hebron, Tulkarem, Gerusalemme est. Ad esempio, come sottolinea Khaled Al Qawasmi, Ministro degli enti locali, “c’è un elemento di continuità tra il progetto realizzato a Sabastiya e quello, anch’esso reso possibile grazie al sostegno di ATS pro Terra Sancta, che  prevede il restauro e la valorizzazione della Basilica del Getsemani a Gerusalemme”. Anche al Getsemani  infatti viene privilegiato, oltre al puro aspetto conservativo, quello della partecipazione della comunità locale: sei ragazzi di Gerusalemme est lavoreranno al fianco di mosaicisti esperti per imparare a restaurare i mosaici, e si prevedono attività di coinvolgimento delle scuole per far conoscere questa Basilica ai giovani di Gerusalemme.

A Sabastiya, dopo la firma del documento e i ringraziamenti ufficiali, la giornata si conclude con un grande ricevimento negli spazi della Guesthouse. Dopo questo momento conviviale, la vita del villaggio torna alla normalità, con una spinta però a continuare nella direzione intrapresa, verso la valorizzazione del grande patrimonio storico e culturale di Sabastiya.

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