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Antichi pellegrinaggi in Terra Santa. La conferenza della Biblioteca Generale della Custodia

Giacomo Pizzi22 Febbraio 2016

In occasione della pubblicazione del Codice Rustici, diario immaginario di un viaggio in Terra Santa, l’11 febbraio a Gerusalemme, si è tenuta una conferenza sui pellegrinaggi e le storie di viaggi in questa terra. L’evento è stato organizzato dalla Biblioteca Generale della Custodia in collaborazione con Associazione pro Terra Sancta e l’Università Cattolica di Milano all’interno del progetto “Libri, ponti di pace ”.

Per l’occasione, oltre ad una copia del pregiato manoscritto, sono stati esposti alcuni esemplari di scritti quattro e cinquecenteschi, con racconti di pellegrinaggi: i cosiddetti itinera ad loca sancta.

Verso la fine del Medioevo” ha esordito padre Eugenio Alliata, il primo dei due relatori, “era necessario un permesso speciale del Pontefice per recarsi in Terra Santa in pellegrinaggio, pena la scomunica”. E questo perché nonostante i pericoli, il flusso di pellegrini non diminuiva e molti cristiani morivano in queste terre. “Il Papa fu dunque costretto ad adottare tali misure”, ha spiegato padre Alliata, che ha poi svolto una panoramica generale sul genere letterario degli itinera, citando alcuni brani significativi.

Ma, se da un lato il Codice redatto da Matteo Rustici, orafo fiorentino della prima metà del 1400, si riallaccia a questa tradizione, dall’altro si tratta di racconto di un viaggio inventato con citazioni prese da altri manoscritti. Lo ha spiegato il Professor Edoardo Barbieri dell’Università Cattolica nel suo intervento. “Rustici non è mai stato in Terra Santa e il suo testo è più una raccolta di racconti e scritti vari con cui l’autore vuole spiegare il mondo”.

“Questo aspetto è davvero interessante “ ha concluso il professore, “perché induce a constatare la centralità di questo tema, quello dei pellegrinaggi in Terra Santa, allora come oggi”.

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