Betania è identificato come il luogo di residenza di Lazzaro, Marta e Maria. Secondo i Vangeli, Gesù aveva una relazione speciale con la famiglia di Betania. Il Vangelo di Giovanni racconta che Gesù visitò spesso la loro casa e che Lazzaro fu resuscitato dopo essere morto.
Il piccolo villaggio palestinese, che si trova a pochi chilometri da Gerusalemme, è molto caro alla tradizione cristiana (e non solo), dal momento che sin dai primi secoli del cristianesimo si ricordano qui numerosi soggiorni di Gesù, ospite degli amici Lazzaro, Marta e Maria, e il miracolo della resurrezione di Lazzaro, da cui il villaggio prende il nome “al-Azariya”. Il luogo è diventato nel tempo un importante centro per i pellegrini e ospita ancora oggi un gran numero di visitatori.
Dentro la Tomba di Lazzaro
Secondo la tradizione evangelica, in particolare seguendo quanto scritto da Giovanni (Gv 11, 1-44), Lazzaro abitava a Betania, insieme alle sorelle Marta e Maria. I tre fratelli erano soliti ospitare Gesù quando quest’ultimo risiedeva a Gerusalemme. Secondo il racconto di Giovanni, una volta che Gesù venne a conoscenza della malattia di Lazzaro, scelse di trattenersi nel luogo in cui si trovava per due giorni. Al suo arrivo a Betania, Lazzaro era già morto da quattro giorni.
Dopo averlo accolto, le sorelle Marta e Maria lo accompagnarono al suo sepolcro scavato nella roccia. Giunto sul luogo, Gesù chiede di far rimuovere la pietra che sbarrava l’entrata alla tomba e, con le parole “Lazzaro, vieni fuori!”, il defunto uscì dalla tomba. “Il morto uscì, i piedi e le mani legati con le bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: “Liberatelo e lasciatelo andare!” (Gv. 11,44). Per questo si ritiene che Betania sia simbolo per i cristiani dei sentimenti di affetto di Cristo, che dimostrano l’amore infinito del Padre per ogni suo fedele.