CAMPAGNA TERMINATA

Ricostruiamo i conventi di Knaye e Yacoubieh!

“La nostra presenza a Idlib è come questa chiesa bombardata, poi bruciata e ora danneggiata dal terremoto, ma mai distrutta e presente sempre.”

Fra Louai Bsharat, Knaye

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KNAYE E YACOUBIE

I villaggi dell’Oronte isolati e distrutti

Nel terribile terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito Siria e Turchia la mattina del 6 febbraio 2023, larga parte dei villaggi di Knaye e Yacoubieh nella provincia di Idlib è stata distrutta. Anche i 2 conventi francescani sono stati parzialmente distrutti o hanno subito danni pesantissimi.

Sin dallo scoppio della guerra i conventi sono stati punti di riferimento fondamentali di aiuto e accoglienza per le comunità che vivono in condizioni terribili a causa dell’occupazione jihadista e sono completamente isolate (dal 2022 non si può nè uscire nè entrare nella provincia di Idlib).

Per questo, insieme alla fornitura di beni di prima necessità e la ricostruzione delle case è fondamentale ricostruire questi luoghi che sono sostegno fisico e morale e rifugio per coloro che non hanno più nulla.

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Le necessità dopo il terremoto

Quasi l’80% delle case di Knayeh è stato distrutto. Anche il villaggio di Jdaide è stato gravemente danneggiato, i danni maggiori però si sono verificati a Yacoubieh, a partire dal convento e nella chiesa, che è crollata interamente.  A Knayeh, la nostra chiesa è stata in parte distrutta e la vecchia scuola è inagibile.

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IDLIB

La testimonianza di Fra Louai Bsharat


“Noi frati, insieme a questi poveri cristiani, abbiamo deciso di stare dove siamo, nonostante la guerra, la persecuzione, e la distruzione, per far continuare la presenza cristiana, fonte di pace e speranza. Una presenza fondata sin dal tempo degli Apostoli Paolo e Barnaba. Quindi, ringraziamo La Provvidenza Divina, che tramite i nostri generosi benefattori, ci aiuta a portare avanti queste missioni, nell’amore di Cristo.”

— Fra Louai Bsharat

I nostri tre villaggi di Yacoubieh, Knayieh e Jidayeh, sono parte delle missioni dell’Oronte nella provincia di Idleb nord-ovest della Siria. Prima della guerra nel 2011, il numero dei cristiani di Idleb era di circa 10.000 persone insieme a 10 sacerdoti e 8 suore, distribuiti tra questi villaggi e altri della zona.

Purtroppo a causa della guerra, insieme alla distruzione e alla persecuzione da parte di islamisti estremisti, sono rimaste solo 500 persone tra cattolici, greci ortodossi e armeni ortodossi. Noi due frati Minori Francescani della Custodia di Terra Santa, siamo gli unici due religiosi rimasti al servizio di questo piccolo gregge, vittima della guerra, della persecuzione, dell’epidemia covid e ultimamente vittima del terribile terremoto. Sin dall’inizio della guerra i nostri conventi sono stati rifugio per la comunità e per molti profughi anche musulmani.

Molti dei nostri parrocchiani sono fuggiti e le loro case e proprietà sono state rubate e occupate. Come se non bastasse dal 2020, a causa del “Caesar Act” Tutte le strade da e verso Idleb sono bloccate quindi nè noi, nè i nostri parrocchiani possiamo vedere i nostri parenti e amici che vivono fuori dai confini. Idleb è diventata un ghetto chiuso!

Lunedì 6 febbraio, il terremoto ci ha buttato giù dal letto terrorizzati. Ha distrutto gran parte dei villaggi provocando numerosi morti. Io stesso sono vivo per miracolo, ma il convento e la chiesa di Yacoubieh, dove mi trovavo, sono in parte crollati. Ho fatto appena in tempo a scappare.

I danni sono molti e c’è bisogno di tutto l’aiuto possibile per ricostruire i conventi, centri di riferimento e speranza per la comunità e per riparare le case.

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