Continuano i lavori a Sabastiya: ampliamento della guest house e futura sala conferenze

Giacomo Pizzi9 Gennaio 2012
sabastiya

A Sabastiya gli operai del villaggio non si fermano. Il cantiere è più che mai vivo, e anche il turista più distratto può immaginarsi come cambierà il centro storico dopo i lavori. Sabastiya infatti disporrà presto di una guest house ancora più bella e accogliente e di una sala conferenze ricavata da una splendida sala crociata.

Sempre con un occhio di riguardo nei confronti delle tecniche costruttive antiche, tre nuove stanze della guest house saranno pronte tra breve. Anche in esse si è scelto di mantenere la pietra a vista e in una di esse si sta realizzando un mosaico decorativo. Un ambiente spazioso sarà poi adibito a sala da pranzo comune a tutta la guest house, e un forno in pietra trovato all’interno verrà rimesso in funzione.

La guest house di Sabastiya, che già ora attraverso le sue varie stanze disseminate per il centro storico arriva a ospitare una quindicina di persone, potrà dunque accogliere gruppi sempre più numerosi. La futura sala conferenze permetterà anche di ospitare convegni e conferenze di organizzazioni internazionali o di grandi gruppi.

Le persone alla ricerca di una modalità di turismo alternativa, troveranno in questo villaggio una valida opportunità di coniugare la visita ad un sito archeologico e culturale d’eccezione alla conoscenza della realtà locale.

Un progetto esemplare, quello che si sta portando avanti a Sabastiya. Esemplare non soltanto per l’enorme valore storico e archeologico del patrimonio culturale presente in questo piccolo villaggio dei Territori palestinesi, ma anche per l’aspetto – non meno importante – del coinvolgimento della comunità locale.

Osama Hamdan, architetto collaboratore di ATS pro Terra Sancta e responsabile del progetto, spiega: “Ogni stanza della guest house che viene utilizzata dà lavoro a sette famiglie del villaggio“. Dalla gestione alla preparazione dei pasti, dalla realizzazione dei prodotti artigianali alla manutenzione, tutto è dato in mano agli abitanti del paese, che imparano in questo modo a valorizzare il patrimonio storico e culturale che hanno ereditato.

Nel progetto che ATS pro Terra Sancta, con il supporto di Fondazione Cariplo e Cooperazione Italiana, sta portando avanti da diversi anni a Sabastiya, emerge in modo chiaro l’idea che era alla base del pensiero di padre Michele Piccirillo: la necessità di legare il patrimonio archeologico alla comunità e all’economia locale. 

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