hortus conclusus

Hortus Conclusus e piscine di Re Salomone: un viaggio nel Cantico dei Cantici

Giacomo Pizzi2 Luglio 2021

A pochi minuti da Betlemme, protetto dall sabbie del deserto di Giuda, si nasconde un giardino fresco e tranquillo: il giardino del convento delle suore di Nostra Signora dell’Hortus Conclusus.

L’Hortus Conclusus

L’idilliaco spazio verde deve il suo nome alla Madonna dell’Orto, venerata in Liguria soprattutto in tempi di pestilenza e ad uno dei brani più dolci del Cantico dei Cantici (4, 12):

“Giardino chiuso tu sei,

sorella mia, sposa mia,

sorgente chiusa, fontana sigillata”

Un luogo e una persona anelati, freschi e puri, a cui ci si affida completamente per cercare riposo e serenità: il giardino custodito dalla comunità di suore dell’ordine uruguaiano nato a metà ‘800 rappresenta tutto questo.

Dalle finestre bifore del convento in stile neogotico, si possono ammirare piante e fiori di un giardino paradisiaco, sicuramente molto simile a quello che, vuole la tradizione, ispirò Re Salomone a scrivere i poetici versi del Cantico proprio in questa regione.

Il convento è infatti appollaiato su una collina sopra ad un verde fondovalle. Qui si trova il villaggio di Artas. Il toponimo fa riferimento, ancora una volta al termine latino per “giardino” ossia “hortus”.

La zona è infatti incredibilmente ricca d’acqua ed è famosa per i suoi golosi prodotti agricoli, lattuga e uva in particolare. Qui sono gelosamente custodite le tradizioni folkloristiche del popolo palestinese.

La caratteristica principale del luogo, però, sono le perenni sorgenti sotterranee di acqua dolce. Da tempi immemori, le acque di queste polle e quelle pluviali provenienti dalle montagne circostanti, sono convogliate nelle cosiddette “piscine di Salomone”.

Le piscine di Salomone

Le piscine sono tre gigantesche cisterne in parte scavate nella pietra e in parte murate. Un tempo, potevano contenere fino a 116.000 metri cubi d’acqua.

Questi enormi serbatoi, le cui origini si perdono nel tempo, alimentavano idricamente i grandi centri abitati di Betlemme e Gerusalemme spingendovi l’acqua solo grazie alla forza di gravità.

I romani, grandi costruttori di acquedotti, implementarono ulteriormente la funzionalità delle piscine di Salomone creando dei lunghi condotti con tubature in terracotta e in pietra che arrivavano fino ad Gerusalemme.

I giunti in pietra, perfettamente combacianti fra di loro e, quindi, ancora potenzialmente funzionanti, sono oggi conservati al Museo di Betlemme.

Inoltre qui è ancora visibile la fortezza di Qalaat al -Burak, la “roccaforte delle piscine”, costruita nel XVII secolo dagli ottomani per difendere il sito. Le piscine rimasero in uso fino al governatorato britannico quando le acque delle sorgenti vennero convogliate in grandi turbine e nuovi canali.

Il villaggio di Artas è un giardino delle delizie a poca distanza da Betlemme, dove Pro Terra Sancta offre anche la possibilità di soggiornare in due comode guesthouse. Il “giardino recintato” e le piscine di Salomone sono una tappa che non può mancare nel tuo prossimo viaggio in Terra Santa.