Papa Francesco in Giordania: incontro con i profughi siriani

Giacomo Pizzi13 Maggio 2014

Il prossimo 24 maggio Papa Francesco sarà in Giordania e  incontrerà a presso la chiesa latina di Betania (il luogo dove Gesù fu battezzato) i rifugiati siriani e i giovani disabili.

Molto importante è questo primo appuntamento del Pontefice che vuole sottolineare la gravità in Siria specialmente dopo la chiusura senza nessun risultato di “Ginevra 2” , la Conferenza internazionale di pace sulla Siria che doveva porre fine al conflitto che in meno di tre anni ha causato la morte di oltre 150 mila persone tra cui moltissimi bambini. Senza un accordo svanisce la possibilità di creare corridoi umanitari per portare soccorso alla popolazione.

I francescani della Custodia di Terra Santa sono attivi in Siria da prima che il conflitto iniziasse e proprio per questo riescono ad agire e a dare tutta l’assistenza necessaria.

*

COSA È STATO FATTO

Fin dall’inizio della guerra in Siria, l’Associazione pro Terra Sancta ha aiutato la Custodia di Terra Santa a sostenere i conventi e le parrocchie che danno da dormire e provvedono ai bisogni primari (cibo, vestiti e medicine) di moltissime famiglie. I frati hanno creato 4 centri di accoglienza (Knayen, Yacoubieh, Jser – El Chougour e Jdeideh.) che ospitano circa 200 persone e provvedono alle esigenze di altre 4000 ogni giorno. Ogni mese circa 50 famiglie vengono aiutate a cercare nuove case.

Associazione pro Terra Santa ha già raccolto molto, in questi oltre tre anni di conflitto, grazie alla generosità di tante persone che hanno fatto anche piccole donazioni I fondi vengono portati fisicamente in Siria e questa è una garanzia del loro impiego corretto. Ci sono arrivate offerte perfino dalla Cina e da Singapore. Purtroppo non basta. Il bisogno è enorme e moltissima gente sopravvive solo grazie agli aiuti provenienti dall’esterno.  La Siria è sempre stata il granaio del mondo, ma oggi ha bisogno di pane.

 In tutto sono una decina i frati sparsi in diverse città della Siria: a Nord a Latakia, la più importante città portuale siriana, e più su, oltre ad Aleppo, in diversi villaggi dell’Oronte, vicino al confine con la Turchia; a Ovest, da Damasco e Salhieh a Kanyeh, vicino al Libano.

Latakia è il luogo più tranquillo con parrocchie e centri per giovani. Lì esistevano anche delle scuole, che però sono state sequestrate già al tempo di Assad padre. Più difficile la situazione nei villaggi dell’Oronte. Uno è stato abbandonato a causa di un attacco, in altri due la situazione è critica ma i frati sono rimasti e nei conventi ospitano decine di famiglie, rifugiati e sfollati, cristiani e musulmani, a cui forniscono beni di prima necessità. La difficoltà maggiore per loro è reperire medicinali. Ci sono solo quelli di fabbricazione locale ma il mercato regolare è ormai scomparso. I frati vanno avanti con le scorte e gli aiuti che l’Associazione riesce ad inviare loro grazie ad alcuni religiosi che fanno la spola tra la Siria e il Libano.  I rapimenti continuano ad essere un rischio per loro e tutti devono muoversi il meno possibile.

Il rapporto con i musulmani è  buono, tanto quanto prima, si aiutano a vicenda, il problema sono i gruppi di diverse estrazioni che arrivano da fuori. A Damasco la situazione è più controllata. I frati sono a Bab Touma, dove hanno piccoli asili che ricevono ogni mattina circa 165 bambini.

*

COSA SI PUÒ FARE

Sostenere Associazione pro Terra Sancta vuol dire sostenere la popolazione siriana (attraverso l’invio di cibo e medicinali) e a dare un appoggio concreto a tutti frati e i religiosi che vivono in Siria.

Associazione pro Terra Sancta è all’interno del coordinamento degli interventi umanitari cattolici in Siria. Dal 2011 ad oggi le organizzazioni umanitarie cattoliche hanno stanziato 72 milioni di dollari per aiutare la Siria e la regione circostante dove vi sono rifugiati profughi siriani (Libano, Giordania, Turchia, Iraq, Cipro ed Egitto).

Scopri cosa puoi fare concretamente.