Terra Sancta Museum: in attesa dei locali, il restauro dei firmani

Giacomo Pizzi10 Agosto 2015

[Da custodia.org] Mentre proseguono i lavori di ristrutturazione degli ambienti museali, Fra Sergey Loktionov, archivista della Custodia, prepara i documenti storici che vi saranno esposti, e in particolare i firmani.
I firmani sono decreti reali o documenti giuridici emanati dall’Impero Ottomano, la cui esistenza è fondamentale per ricostruire la storia della presenza cristiana a Gerusalemme.

Il fondo dei Firmani della Custodia di Terra Santa è di una ricchezza eccezionale sia per il numero (sono 2743 quelli già catalogati) sia per la loro qualità artistica, ci racconta Fra Sergey. Uno dei pezzi più belli della collezione che sarà presentato nel museo appartiene alla collezione « gold », ovvero ai firmani miniati con un foglio d’oro. Ma un tale documento non può essere esposto senza precauzioni particolari: una teca ermetica, con struttura metallica anticorrosiva, assicurerà la stabilità igrometrica.

Come con altri firmani, è stato necessario restaurare questo pezzo eccezionale emesso dalla Porta Sublime nel 1755. Il firmano, che riguarda alcuni diritti accordati ai Francescani al Santo Sepolcro, e’ scritto in lingua osmanli, cioè turco scritto in caratteri arabi.

Fra Sergey si è rivolto a due restauratrici del laboratorio Consorzio Indaco (Brescia, Italia): Chiara Lancini, specialista di pergamene, e Ilaria Mensi, esperta di tessuto. Nel loro recente soggiorno a Gerusalemme hanno allestito una specie di sala operatoria: scalpelli, forbici, pinze, guanti bianchi e perfino un pezzo d’osso! Chiara ha dovuto ricostruire il materiale mancante utilizzando le pergamene che più si avvicinavano alla carta originale. A restauro concluso, il suo intervento si può indovinare solo mettendo il documento contro luce. Ilaria lavorava sulla stoffa molto leggera cui era stata incollato la carta. La trama della stoffa dev’essere il più vicino possibile alla trama del tessuto originale.
Entrambe le restauratrici affermano che il lavoro è stato reso più semplice dalla qualità dei materiali usati nei secoli scorsi. “Le opere moderne si deteriorano molto più velocemente” afferma Chiara.

L’intero fondo dei firmani andrebbe ripulito. “Nell’attesa, nuove misure di conservazione sono prese per tutta la collezione. Alcuni documenti saranno messi sotto vetro per essere presentati anche nelle esposizioni temporanee.” aggiunge Fra Sergey. E prosegue: “Ne abbiamo restaurati tre in profondità, ma un altro centinaio di firmani necessita delle stesse cure.”
Una missione che dovrà trovare dei finanziamenti esterni per essere condotta a termine.

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