Una delegazione di sostenitori in visita alla Basilica del Getsemani, in vista del futuro intervento di restauro

Giacomo Pizzi14 Dicembre 2011

Partiranno nei prossimi mesi i lavori di restauro alla Basilica del Getsemani, che prevederanno interventi di restauro del tetto, della facciata e dei mosaici.

Gli interventi saranno resi possibili grazie al finanziamento di un programma italo-palestinese chiamato PMSP (Programma di Sostegno alle Municipalità in Palestina), che prevede la collaborazione tra un Comune italiano e un ente palestinese. In questo caso, il comune italiano a supportare l’intervento sarà il Comune di Rovereto, mentre dalla parte palestinese ci sarà il Mosaic Center di Gerico.

Per organizzare tecnicamente i lavori, nei giorni scorsi una delegazione del Comune di Rovereto, e in particolare alcuni architetti dello studio Pedri, e il responsabile del Programma PMSP, Antonio La Rocca, si sono recati in visita alla Basilica, accompagnati dal padre guardiano del convento del Getsemani e da Osama Hamdan e Carla Benelli, collaboratori di ATS pro Terra Sancta e responsabili del progetto.

Un importante ruolo di coordinamento delle attività per il programma PMSP viene svolto dal Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme e dal Ministero Palestinese del Local Government, mentre del coordinamento e della supervisione scientifica dei lavori si occupa un’apposita commissione dello Studium Biblicum Franciscanum, di cui fa parte anche fra Pietro Kaswalder, originario della provincia di Trento.

Gli interventi di restauro in questa bellissima Basilica, che accoglie in media cinquemila visitatori al giorno, saranno parte di un progetto realizzato da ATS pro Terra Sancta e Mosaic Center di Gerico, che tra i suoi obiettivi, avrà anche quello di accrescere la formazione professionale di alcuni ragazzi palestinesi di Gerusalemme Est.

L’obiettivo del progetto è infatti quello di utilizzare l’esperienza e la professionalità degli enti pubblici e delle associazioni italiane per formare alcuni giovani di Gerusalemme est alla conservazione del patrimonio culturale, garantendogli opportunità di lavoro e di crescita culturale; mentre si lavora dunque alla preservazione di una delle aree monumentali e spirituali più importanti di Gerusalemme, quella dell’Orto degli Ulivi e del Getsemani, si tenta di accrescere la consapevolezza della popolazione locale circa il valore storico e la necessita’ della conservazione del proprio patrimonio culturale.

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