Incontro, buona cucina e la bellezza delle piccole cose: le donne di Betlemme ripartono anche da qui

Giacomo Pizzi7 Febbraio 2017

25 donne, qualcuna è velata, qualche altra no. Sono mamme, mamme cristiane e musulmane insieme, mamme che imparano a cucinare. E’ questo in sintesi lo scopo del nuovo progetto di Associazione pro Terra Sancta a Betlemme, all’interno del più ampio programma triennale “Le donne, i giovani e gli anziani: sosteniamo i più deboli di Betlemme” finanziato dalla Comitato per gli interventi caritativi a favore dei paesi del Terzo Mondo della Conferenza Episcopale Italiana.

Un corso di cucina quindi, della durata di nove lezioni di circa due ore, con uno chef locale qualificato e una nutrizionista.

“Molte di queste donne sono diventate mamme quando erano molto giovani” spiega appunto lo chef Issa, “non sanno cucinare o magari cucinano anche, ma i cibi che preparano per i loro figli, non sono sani”. Per questo ogni lezione prevede la scelta di un alimento “protagonista della puntata”, da realizzare poi in diversi modi. Durante la prima mezz’ora la nutrizionista spiega i valori nutrizionali dell’alimento e poi tutti ai fornelli!

“In questa lezione, abbiamo imparato tutto sulla melanzana” spiega Nadera, 30 anni e mamma di 4 bambini, “non pensavo che si potessero fare così tante cose con un solo alimento…perfino il dolce!”

“Essere mamma è davvero difficile! Non so mai bene cosa fare da mangiare per le mie due ragazze” dice Odette, “va sempre a finire che preparo le stesse 4 cose… E probabilmente anche male…”.

Oltre ad introdurre alla corretta alimentazione, il corso si propone anche di aiutare le partecipanti nel risparmio sugli alimenti, insegnando a cucinare piatti buoni, con elementi semplici. In un luogo dove le risorse economiche sono molto limitate, imparare a risparmiare è di importanza fondamentale.

Al termine della lezione, chef Issa, insegna anche come comporre i cibi. “Mentre intorno a noi la tensione e il disordine spadroneggiano, vedere il bello anche nella composizione di un piatto, dona un po’ di serenità in più”. Anche da qui ripartono le donne di Betlemme.

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