Nisf Jubeil: festa grande del paese per il corso di italiano

Giacomo Pizzi20 Settembre 2016

Si è tenuta a Nisf Jubeil , paesino della Samaria nei pressi di Nablus, la consegna dei diplomi per il corso di italiano di 50 ore durato tutto quest’anno. Un momento sicuramente importante per Sarab, Rwaeda, Ahed, Hala e Zam Zam, le cinque ragazze che hanno seguito il corso, ma non solo per loro. Tutto il paese presente all’evento che subito dopo la consegna dei diplomi si è trasformato in una vera e propria festa di paese con tanto di canti, balli e addirittura i clown per i bambini.

“Se fossi capitato qui stasera senza sapere della cerimonia e dei diplomi” racconta Giacomo, l’insegnante del corso, “avrei pensato che si stesse celebrando un matrimonio o un evento eccezionale, particolarmente felice. Mai avrei pensato alla consegna dei diplomi di un corso di italiano!”. E durante tutto l’anno, continua l’insegnante, è sempre stato così. “Tutte le volte che venivo qui a insegnare, mi sentivo particolarmente in imbarazzo, per l’importanza e il rispetto, quasi una sacralità, che venivano dati al corso e a me. Non perché io sia particolarmente bravo a insegnare, ma perché avevo davanti persone curiose, che mettevano tutto se stesse in quelle due ore di lezione”.

Il corso di italiano, è un’iniziativa del Mosaic Centre di Gerico, in collaborazione con Associazione pro Terra Sancta all’interno del progetto “Sabastiya, turismo accogliente di comunità” e il Comune di Nisf Jubeil.  Il progetto ha lo scopo di far riscoprire la bellezza di paesi come Nisf Jubeil e altri presenti in Samaria per sostenere la microeconomia locale tramite iniziative come il centro di Ceramiche nato nel 2014 o, appunto, il corso di italiano.

Il desiderio di chi ha organizzato il corso e dei partecipanti è dunque sia quello di avere uno strumento in più per svolgere un’attività turistica, sia per permettere a chi teneva il corso e ai partecipanti, uno scambio di culture attraverso lo studio della lingua italiana. “Per me è stato così”, conclude Giacomo, “Sicuramente chi ha partecipato, ha dato al mio lavoro un’importanza che nemmeno io pensavo avesse. Ma soprattutto ho avuto la possibilità di scoprire tantissimo di questa terra e delle sue tradizioni”.

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