Al Getsemani si formano i mosaicisti e i restauratori del domani

Giacomo Pizzi4 Luglio 2012
Getsemani

Ogni mattina Raed e Rasmi, esperti mosaicisti del Mosaic Center di Gerico, vengono da Sabastiya a Gerusalemme, alla Basilica del Getsemani, dove sta procedendo l’intervento di restauro dei mosaici. Vengono per mettere a disposizione la loro esperienza e insegnare l’arte del restauro ai cinque ragazzi di Gerusalemme coinvolti nel progetto di formazione che si sta realizzando al Getsemani.

Raed racconta di quando lui stesso venne formato al restauro e alla produzione dei mosaici: “Ho partecipato al primo progetto di questo tipo, che era gestito da Padre Michele Piccirillo insieme a Carla Benelli, Osama Hamdan e altri esperti esterni, intorno al 2000. Un progetto di tre anni, che prevedeva il restauro del palazzo di Hisham a Gerico e la formazione di giovani mosaicisti. Dopo quell’esperienza, ho lavorato al restauro della Basilica della Natività di Betlemme, di diverse sinagoghe, del Santo Sepolcro e di altri luoghi ancora. Ora posso trasmettere gli insegnamenti ricevuti e l’esperienza accumulata in questi anni a questi ragazzi, che diventeranno gli specialisti del domani e potranno a loro volta insegnare ad altri“.

Questa è proprio l’idea con cui si sono concepiti questi corsi di formazione, portati avanti nel tempo sia da ATS pro Terra Sancta che dal Mosaic Center di Gerico: imparare e trasmettere il valore della conservazione del patrimonio storico, culturale, archeologico alle generazioni successive.

Precisa Raed: “Gli obiettivi di queste esperienze formative sono principalmente due: conservare al meglio il nostro patrimonio culturale, e creare opportunità di lavoro per i giovani studenti coinvolti, trasmettendogli la passione per l’arte del mosaico. Ora al Mosaic Center ci sono undici persone esperte in restauro, e con loro possiamo portare avanti molti progetti“.

I ragazzi coinvolti nel progetto – Anas, Salam, Muntasser, Raed e Dana – sono tutti molto giovani, alcuni di loro hanno da poco terminato gli studi superiori, altri sono già iscritti all’università, ma tutti dimostrano grande entusiasmo per la nuova esperienza formativa.

Scopo del progetto “Getsemani: conservare il passato e formare il futuro“, è anche quello di approfondire la conoscenza e il legame dei ragazzi di Gerusalemme con il loro territorio, così ricco di storia e di bellezze artistiche. Si organizzeranno infatti, al termine dei lavori, visite guidate e attività di diverso tipo per i ragazzi delle scuole di Gerusalemme.

Il progetto, nella sua prima fase di realizzazione, è reso possibile grazie al sostegno del programma PMSP (programma del Consolato Italiano a Gerusalemme in sostegno delle municipalità palestinesi), del Comune di Rovereto, della Fondazione Opera Campana dei Caduti e della Fondazione della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.