Bethany profumes

Betania: un corso per riscoprire gli olii essenziali e i profumi della tradizione

Giacomo Pizzi10 Settembre 2019

“Usate piante medicinali nella vita quotidiana? Quali piante conoscete? Le sapreste riconoscere?” Con queste domande Andrea Primavera, consulente per lo sviluppo di tecniche agronomiche per la produzione di piante officinali ed erbe, ha iniziato la sua lezione sulle piante officinali alle donne delle associazioni femminili di Betania Shouruq Society for Women e Al Hana.

La relazione tra le donne di Betania e le piante aromatiche ed officinali è più che millenaria: nel Vangelo di Giovanni si racconta che Maria, una delle sorelle di Lazzaro, unse, per venerarlo, i piedi di Cristo con il prezioso profumo di nardo, un olio dal costo assai elevato anche per l’epoca. Dal rizoma del nardo, schiacciato e distillato, infatti, in antichità si ricavava  un olio essenziale ambrato intensamente aromatico e molto denso, usato come profumo. Oggi, l’olio di nardo è poco adoperato, ma nella tradizione locale è rimasta una certa conoscenza sull’uso di olii essenziali per la cura della persona, nell’uso cosmetico e medicinale.

Nell’ambito del “Betania Solidale” con il contributo dell’AICS Agenzia Italiana per Cooperazione e Sviluppo, Associazione pro Terra Sancta e il Mosaic Centre Jericho, grazie alle conoscenze specifiche di Andrea, affiancano e supportano associazioni femminili locali che cercano di mantenere viva la tradizione dell’uso di olii essenziali naturali nella produzione di saponi e creme per il corpo.

Nella sua esperienza decennale di consulente per privati e organizzazioni non governative, Andrea ha viaggiato in tutta Europa e in molti paesi del mondo tra cui Albania, Marocco, Ghana, tenendo conferenze sullo sviluppo di tecniche agronomiche per la produzione di piante officinali, meccanizzazione, raccolta e post-raccolta delle erbe. I suoi seminari non hanno solo lo scopo di mostrare i molteplici usi delle erbe ma, attraverso laboratori pratici, di insegnare il modo migliore per sfruttare una risorsa che cresce spontaneamente in natura o che può essere facilmente coltivata in piccoli giardini e balconi di casa. Dietro al semplice gesto di coltivare una pianta nel proprio giardino in realtà si aprono scenari nuovi per una popolazione oppressa dalla povertà e dalle difficili condizioni di vita che, per la forte urbanizzazione, rendono impossibili l’uso di tecniche e tradizioni antiche. “Con semplici accorgimenti come il recupero dell’acqua piovana nei mesi invernali ed un sistema di compostaggio dell’organico per la produzione di fertilizzante naturale – spiega Andrea – si può creare un piccolo orto “fatto in casa”, una forma di’ agricoltura urbana per la produzione di erbe e piante medicinali da cui ricavare (tramite processi di essiccazione, distillazione, estrazione) olii essenziali, profumi, tisane e molto altro”.

“Andrea ci ha fatto vedere come è possibile mescolare olii essenziali diversi tra loro per creare un profumo: non avevo mai fatto nulla di simile” ci racconta Afnan, una giovane studentessa di chimica inorganica nell’Università di Al-Quds che da poco si è unita all’associazione Shouruq. “Anche se fare profumi non è esattamente il mio campo di studi, mi diverte sperimentare cose nuove, mettendo in pratica le mie conoscenze di chimica. Ho conosciuto Shouruq tramite un’amica e ho deciso subito di unirmi a questo gruppo di donne per poter creare qualcosa insieme. Per noi ragazze palestinesi non ci sono molte possibilità di trovare lavoro nel nostro campo, questa è per me una grande possibilità”.

Per la creazione di questi prodotti, secondo Andrea, le donne hanno un ruolo fondamentale. “In base alla mia esperienza nell’agricoltura urbana in comunità in cui la famiglia ha un ruolo centrale, come nel caso della società palestinese, le donne assumono un ruolo chiave per la riuscita del progetto.”  Grazie alle donne di Shouruq e quelle di Al Hana resterà a Betania la tradizione degli olii presente dai tempi di Marta e Maria.