Medical care Bethlehem

Betlemme: la piccola May torna a vedere

Giacomo Pizzi29 Aprile 2019

May è una sorridente ragazzina di 15 anni che vive con la sua famiglia a Betlemme. Fin da piccola ha sempre sofferto di una grave forma di strabismo. “Ci siamo accorti dei problemi alla vista quando aveva appena tre anni” ci racconta la mamma Nour “Da quel momento ha sempre dovuto portare gli occhiali. Poi all’età di 13 anni gli occhiali non sono più stati sufficienti, i dottori ci hanno detto che si sarebbe dovuta operare o avrebbe perso definitivamente la vista”. Nessun ospedale dei territori palestinesi era sufficientemente attrezzato per l’intervento; si erano quindi rivolti ad un dottore a Gerusalemme, ma anche lui aveva garantito solamente il 50% di riuscita dell’intervento. Cercando un secondo parare, i genitori hanno trovato un specialista giordano disposto ad operarla, ma i costi dell’operazione erano troppo alti. La mamma Nour fa lavori saltuari e suo padre Jad lavora a giornata come imbianchino: i loro stipendi non erano sufficienti per coprire le spese dell’intervento e della permanenza ad Amman.

Per questa ragione si sono rivolti, come tantissime altre famgilie in questi anni, allo sportello di ascolto e accoglienza messo a disposizione da Associazione pro Terra Sancta a Betlemme. Qui la responsabile dello sportello, Naila Nasser, ascolta, verifica le problematiche e le condizioni economiche e sociali di centinaia di famiglie bisognose della cittadina. Superata la fase di analisi e controllo, Naila si occupa di ricercare i fondi necessari per coprire le spese, attivando una rete di sostegno solidale composta di varie associazioni tra cui anche Associazione pro Terra Sancta, che riesce ad aiutare numerosi pazienti che, come May, necessitano di interventi importanti e molto costosi.

La situazione sanitaria palestinese vive in uno stato emergenziale permanente e la difficile situazione politica ed economica non permette un miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. Il sistema pubblico non è in grado di soddisfare le richieste dei pazienti che sono costretti a rivolgersi al settore privato a costi molti più elevati, spesso inarrivabili per tante famiglie.

Ogni settimana, ci sono nuovi casi e nuove esigenze: incidenti sul lavoro, spese per medicinali e cure per diabete o altre malattie croniche che non vengono forniti dal sistema sanitario. “Come quel padre di famiglia – racconta Naila – che si è presentato in ufficio qualche giorno fa per chiedere aiuto per sua figlia a cui hanno diagnosticato la sclerosi multipla in età giovanissima, una malattia che si può tenere sotto controllo solo grazie a farmaci che costano 3000 nis, più di uno stipendio mensile”. E aggiunge, “ci stiamo attivando per riuscire ad aiutare anche questa giovane ragazza, ma diventa sempre più difficile rispondere al numero di richieste che è sempre più alto, perché invece che migliorare la situazione economica, sociale e di conseguenza quella sanitaria, peggiorano”.

Per questo, il caso come quello di May è sicuramente un grande regalo per la sua famiglia; May deve recarsi in Giordania ogni sei mesi per i controlli, ma l’operazione è stata un successo e lei riacquisito quasi completamente la vista. Sorride con le lacrime agli occhi mentre con gioia ci mostra i suoi ottimi risultati scolastici al Terra Sancta School a Beit Jala: “Ora – esclama – riesco a prendere appunti e guardare la lavagna senza stancarmi!”. Noi di Associazione pro Terra Sancta vogliamo regalare un sorriso come quello di May a sempre più persone. Per questo lavoriamo senza sosta, grazie al vostro sostegno.