volontari-hogar-ninos-betlemme

Betlemme. Volontari all’Hogar Niño Dios durante la pandemia: ricevere e fare del bene

Giacomo Pizzi28 Agosto 2020

In questi mesi di emergenza per la pandemia del COVID- 19 due volontari, Anna Carraro e Umberto Manganiello, in servizio civile con Consorzio Icaro di Foggia e Associazione Pro Terra Sancta, continuano a prestare il loro servizio al fianco dei piccoli bambini della Casa Hogar Niño Dios. L’Hogar Niño Dios è una struttura che dal 2005 si occupa di accogliere bambini con disabilità psico-fisica offrendo attività riabilitative ed educative grazie all’impegno delle suore dell’Istituto Serve del Signore e della Vergine di Matarà della Famiglia Religiosa del Verbo Incarnato. Associazione Pro Terra Sancta sono anni che supporta il percorso educativi e scolastici di alcuni bambini della Casa dando la possibilità anche ad alcuni volontari di fare esperienze di servizio quotidiano a supporto della struttura stessa.

L’esperienza di Anna

Anna, terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva, ci racconta cosa l’ha motivata a partire per questa esperienza: “Appena mi sono laureata presso l’Università degli Studi di Torino, sentivo una spinta a dedicare il mio tempo e la mia professionalità a Betlemme. Ho quindi scelto un progetto di servizio civile che mi permettesse di mettere sul campo le competenze apprese nella riabilitazione motoria con bambini con disabilità.

Anna ci racconta che l’Hogar solitamente aveva molti volontari da tutto il mondo che aiutavano nelle diverse necessità della casa. “ Con l’inizio della pandemia del COVID -19 suore e operatori si sono trovati in seria difficoltà e così, coordinati da Pro Terra Sancta, abbiamo cercato di venire incontro ai bisogni quotidiani della casa e dei bambini. Abbiamo aiutato in cucina per preparare il pranzo, in lavanderia e nelle attività di animazione. Attualmente sto anche supportando l’equipé di fisioterapisti dell’Hogar Niño Dios nelle attività riabilitative.”

L’esperienza di Umberto

Umberto Manganiello ci racconta che qualche mese prima di partire per Betlemme con Consorzio Icaro di Foggia ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza all’Università degli studi di Napoli Federico II. “Questo aspetto potrebbe sembrare non strettamente pertinente al servizio che presto all’opera –  ci spiega Umberto – in realtà trovo interessante calare in questo contesto i concetti che ho appreso e fatto miei, relativi ai diritti dei popoli e delle comunità, delle persone e dei bambini.”

Da giugno, con l’aumento esponenziale di casi in Terra Santa, la preoccupazione per le realtà sociali di Betlemme come l’Hogar Niño Dios è aumentata. E’una bella testimonianza vedere giovani impegnati con coraggio e passione al fianco dei più piccoli, accanto a quelle opere che portano il messaggio umano di Betlemme e della Basilica della Natività, soprattutto durante questo difficile momento.

Esperienze che segnano la crescita dei giovani che ogni anno con il programma di Servizio Civile dedicano il loro e tempo e la loro professionalità a Betlemme. Per questo Anna sta imparando “a sorridere ed essere felice delle piccole cose come il sorriso di un bambino. Quando vedi un bambino che ti aspetta e quando ti vede, ti abbraccia e ti comunica la sua gioia di averti lì ti si riempie il cuore e speri di poter fare e ricevere del bene così ancora a lungo”. E Umberto inizia a conoscere una parte di sé stessi, delle persone che incontri. “Andare oltre la sofferenza che balza agli occhi per conoscere fino in fondo i bambini di Hogar. E’ straordinario vedere quanto siano disposti a donarmi, nel nostro quotidiano relazionarci. Sto scoprendo aspetti di me stesso che non davo per scontati, non posso non appurare che ciò che questi bambini mi donano, in fin dei conti, è ben più prezioso del servizio che io sia in condizione di rendere a loro.”