Nonostante le difficoltà logistiche, fin dai primi giorni del conflitto, insieme al Patriarcato Latino di Gerusalemme e alla Caritas, abbiamo fornito beni di prima necessità alla Parrocchia Latina di Gaza City. Dopo quasi tre mesi di blocco totale degli aiuti, i primi convogli umanitari sono finalmente rientrati a Gaza.
La popolazione, oltre a subire le devastanti conseguenze dei bombardamenti, è ormai sull'orlo della carestia: i prezzi sono alle stelle e si stima che quasi mezzo milione di civili ora rischiano la vita per mancanza di cibo.
Ad oggi la Parrocchia ospita 500 rifugiati. Con il cessate il fuoco una decina di famiglie avevano cercato di tornare alle proprie case, ma con la ripresa del conflitto sono tornate a vivere nei locali della Chiesa.
In Parrocchia le scorte di cibo sono razionate e ormai quasi esaurite; i problemi di dissenteria legati all'acqua contaminata sono frequenti. C'è bisogno di farina, acqua potabile, medicinali e pannolini per bimbi e anziani.
TESTIMONIANZE E VIDEO DAL CAMPO
- La Testimonianza di Padre Gabriel Romanelli, Parroco di Gaza
- La distribuzione degli aiuti a Rafah
- Il potere dello sport in tempi di guerra
- Appello per la Pace del Cardinal Pizzaballa