Conservare per conoscere: l’esperienza di Eleonora a Cipro

Giacomo Pizzi25 Giugno 2019

“In Italia non ho mai avuto la possibilità di fare un lavoro attinente alla mia laurea, Associazione pro Terra Sancta mi ha permesso per la prima volta di provare a lavorare nel mio campo di studi”. Eleonora, 25 anni, laureata in archeologia e storia dell’arte, svolge un’attività di tirocinio per Associazione pro Terra Sancta a Gerusalemme presso il Dipartimento dei Beni Culturali della Custodia di Terra Santa. Le abbiamo fatto alcune domande per farci raccontare la sua esperienza lavorativa e umana in Terra Santa.

“Appena arrivata – racconta – mi è stato assegnato il compito della catalogazione. La Custodia di Terra Santa ha attivo da molti anni un lungo e ambizioso progetto per riuscire a catalogare tutti gli oggetti di liturgia, manufatti, dipinti, paramenti, cioè di inventariare tutto il patrimonio artistico francescano in Terra Santa”.

La Custodia nel corso dei secoli, non solo ha custodito Santuari e Luoghi connessi alla memoria di Cristo e degli Apostoli, ma ha ereditato e conservato un patrimonio artistico dal valore storico inestimabile. Parti di questi oggetti e manufatti verranno esposti nella sezione storica del Terra Sancta Museum per raccontare la permanenza francescana nel corso di questi otto secoli. Eleonora sta dando il suo contributo nella grande macchina organizzativa che sta dietro alla creazione e preparazione di un museo insieme a tanti altri volontari italiani e francesi che hanno deciso di venire a Gerusalemme e donare le loro competenze a servizio dei  frati.

“La catalogazione è il primo passo per la creazione di un museo perché permette di conoscere il patrimonio che si ha a disposizione ed inventariarlo. Dopo essermi occupata della Chiesa di san Salvatore a Gerusalemme, delle chiese di Ein Karem, mi è stato chiesto di andare a Cipro per fare una valutazione del materiale nei tre conventi presenti nell’isola” ci spiega Eleonora. “Insieme a Guillaume, un volontario francese, abbiamo lavorato intensamente per sette giorni nei tre monasteri presenti sull’isola che sono: Nicosia, il più grande, e poi Larnaka e Limassol. È stato un lavoro molto lungo per via dei tanti oggetti da inventariare e per il fatto che, nessuno prima di noi, avesse mai catalogato e studiato i pezzi in modo organico.”

La Provincia Francescana di Terra Santa, infatti, comprende non soltanto i territori di Israele e Palestina, ma anche Libano, Siria, Giordania, parte del Sinai e le isole di Cipro e Rodi.  Cipro, infatti, non solo fu meta della prima evangelizzazione di san Paolo e san Barnaba e tradizionale luogo della seconda sepoltura di san Lazzaro, ma quando i frati vennero cacciati dalla Terra Santa nel 1291, si rifugiarono sull’isola, al momento sede del Ministro Provinciale Francescano. Da allora Cipro rimase un ponte tra i cristiani d’occidente e d’oriente.

“Gli oggetti più interessanti che abbiamo trovato – continua – ci parlano di una storia più recente ed in particolare raccontano il legame tra i frati minori francescani e la corona spagnola: sono calici e patene donati da Isabella II (1830-1904), prima e unica regina di Spagna. I dipinti, la maggior parte dei quali sono conservati nella chiesa di Larnaka, raccontano della devozione di principi e notabili di tutto il mondo che vollero donare le tele ai francescani”.

Rimane però ancora moltissimo da fare ci spiega “dal momento che né i paramenti né i libri antichi sono stati oggetto di studio”. Per questo la campagna di catalogazione verrà portata avanti per valorizzare al meglio un patrimonio che racconta una storia lunga 800 anni.

La comunità francescana di Nicosia è molto piccola rispetto ai numeri di Gerusalemme, il convento è composto da quattro frati che vivono in una dimensione molto familiare. “Ci hanno accolto come un dono – ci dice entusiasta Eleonora – ed è stato bello far parte della loro quotidianità. La loro missione è principalmente parrocchiale: i cristiani cattolici non sono tanti e sono per lo più stranieri, popoli immigrati. Mi sono resa conto come i frati siano estremamente impegnati nella vita cipriota e molto importanti per la comunità locale. Assistendo alla messa di padre Zack dedicata ai bambini si capisce bene quanto tutta la comunità conti su di loro”.

“A partire dallo studio degli oggetti – conclude Eleonora – è possibile raccontare un altro prezioso tassello della storia francescana e sono felice di aver dato il mio contributo. Sono molto grata all’Associazione pro Terra Sancta e a fra Stephanè, il responsabile del Dipartimenti di Beni Culturali della Custodia, per avermi dato la possibilità di vivere questa opportunità, di mettermi alla prova e di conoscermi meglio come studiosa”.