Gerico, la scuola e la vita dei cristiani: Notizie dal Buon Pastore

Giacomo Pizzi1 Maggio 2012

Riportiamo qui di seguito le parole di Padre Ibrahim, parroco nella parrocchia del Buon Pastore e direttore della Terra Santa School di Gerico, che racconta la situazione della cittadina palestinese dove presta servizio.

– Da quanto tempo si trova a Gerico? Dove si trovava prima?

É da un anno e mezzo che sto a Gerico. Prima di venire qui ho fatto due missioni: la prima in Giordania e la seconda in Libano.

– Quanti abitanti cristiani si trovano nella “città delle Palme”? E tra loro, quanti cattolici?

Qui a Gerico la comunità cristiana è circa l’1% della popolazione. Siamo 370 persone su una popolazione di 37.000 abitanti. I cristiani appartengono a due riti principali: i latini (54 famiglie) e gli ortodossi (30 famiglie). C’è anche una presenza minima di siro-ortodossi (3 famiglie).

– Vicino alla Parrocchia del Buon Pastore si vede un edificio scolastico molto grande. Quanti bambini frequentano questa scuola? Sono tutti cristiani? Che tipo di insegnamenti ricevono?

Dal 1925, da quando i Frati si sono stabiliti a Gerico, hanno pensato come poter essere “luce del mondo” e “sale della terra” in questa città. Hanno trovato il bisogno nel campo dell’educazione. Hanno così preso in affitto un piccolo edificio vicino alla chiesa e aperto una scuola con 100 allievi: è nata così la Scuola di Terra Santa a Gerico. Oggi, dopo più di sessanta anni, gli allievi sono 470. Fra di loro, c’è soltanto il 6.2% di cristiani, mentre il 93.8% sono musulmani. La scuola segue il programma educativo palestinese nella lingua araba. E di fronte alle altre scuole statali e private offre il livello più alto di scienza, di formazione umana e spirituale.

– Quali sono le altre istituzioni scolastiche sul territorio?

Oggi ci sono ben 22 scuole statali a Gerico, e qualche altra scuola privata. La nostra, con quella delle Suore Francescane CIM, sono le uniche due cristiane.

– Che tipo di aiuti riceve questa scuola? E quali sono le spese sostenute?

L’autorità palestinese non dà un contributo economico. Dall’altra parte, per la situazione economica in cui si trova la popolazione, non possiamo chiedere ai parenti se non il minimum come retta scolastica per i loro figli. Quello che prendiamo copre soltanto il 25% degli stipendi dei professori, delle spese di attività e di manutenzione. Generalmente, le congregazioni religiose usufruiscono delle rette scolastiche per il mantenimento di diversi conventi, mentre nel caso della Custodia di Terra Santa, essa si trova a dover coprire il “deficit” con una cifra fissa ogni mese. Il resto viene da quello che offrono i pellegrini come colletta quando celebrano la messa nella nostra chiesa, o quando alcuni di loro diventano benefattori.

– Quanti frati vivono in questo convento? Qual’è la loro missione nella Parrocchia del Buon Pastore?

Siamo una comunità piccola, di due frati. Io sono l’unico sacerdote. Come servizio faccio il parroco, il superiore del convento e il direttore della scuola, mentre l’altro frate è addetto alla chiesa e al convento.

– Ci racconti meglio  il servizio che svolge come parroco, e come francescano, presso la popolazione di Gerico…

Il servizio alla popolazione di Gerico:

Il cristiano per natura non può pensare solo al suo bene o al bene della “sua gente”, intendo dire i cristiani. L’amore di Cristo lo spinge sempre fuori di sé per pensare al “bene comune” di tutto il popolo in mezzo al quale vive. Così, dal rapporto fra il parroco precedente e un altro parroco italiano, tutta la Commissione dei Sindaci italiani si è mossa per contribuire nella costruzione di un centro per disabili, che è l’unico qui a Gerico. Una cosa simile, con delle iniziative francescane, si è edificata la biblioteca pubblica di Gerico (che è l’unica). Anche il fatto di aprire la scuola, come ho detto prima, è stato fatto in spirito francescano, per il bene di tutto il popolo.

Così anche io, da parroco a Gerico e in piena collaborazione col Sindaco, presento a diversi rappresentanti politici o civili, di diversi paesi, Gerico ed i suoi bisogni, e cerco di incoraggiare tutte le iniziative, così da coprire i bisogni della popolazione locale. Non si possono poi dimenticare i tanti aiuti che vengono offerti in modo personale ai bisognosi. Bisogna dire che attraverso la scuola da una parte offriamo un servizio immenso per l’educazione della gente,  e dall’altra offriamo posti di lavoro a diversi professori e operai.

II servizio ai Cristiani:

Riguardo al servizio per i cristiani, noi partiamo dell’assistenza materiale che è fondamentale per la loro esistenza. Tutto però secondo quello che ci manda la Provvidenza. Praticamente dovremmo pensare a tutto, dalla manutenzione delle case in situazione precaria all’aiuto per le spese mensili per le famiglie più bisognose e con un numero elevato di bambini, dalla copertura delle rette scolastiche all’assistenza agli anziani – che per la maggior parte sono senza assicurazione medica e senza pensione -, dalle borse di studio universitarie  all’aiuto per le giovani coppie di sposi.

– Che relazione avete con le altre chiese? E con i musulmani? Vi trovate insieme per cercare di risolvere i problemi della gente?

A Gerico c’è una parrocchia ortodossa di una trentina di famiglie (102 persone). Il Parroco ortodosso è di origine greca e non parla bene l’arabo. Quindi c’è sempre una difficoltà di comunicazione. Ci sono poi alcune famiglie siro-ortodosse, e con il loro Vescovo abbiamo ottimi rapporti.

C’è un ecumenismo vissuto nella vita pratica quotidiana: si parla di servizio pratico a tutti cristiani più che di una collaborazione fra parroci. Si serve la gente in tutte le sue necessità senza guardare ai riti. Per esempio, i bambini vengono tutti al catechismo da noi, e così il gruppo di Scout, il catechismo per gli adulti è offerto a tutti e così le feste e le gite annuali che facciamo. La rette scolastiche vengono coperte per gli Ortodossi come come per i Latini. Questo perchè il Buon Pastore della Chiesa latina pensa non solo ai latini ma a tutti i cristiani.

A livello di collaborazione con i leader musulmani, il Governo fissa degli incontri per trovare insieme il modo di andare verso il bene comune. Nella maggior parte dei casi c’è un atmosfera di mutuo rispetto. Da parte nostra, il servizio che facciamo già attraverso la scuola è una opera di grande rilievo. Lo facciamo con tanti sacrifici, ma con grande gioia. Questo è il nostro contributo, che non è una piccola cosa, per la popolazione di Gerico.

– Come vi vede il resto della popolazione non cristiana? Celebrate insieme le feste, c’è un buon clima di vicinanza?

Durante le feste cristiane e musulmane, e anche in quelle nazionali, noi facciamo lo scambio degli auguri alla presenza di tutte le autorità civili e militari del paese. A livello della popolazione, l’atmosfera di Gerico è speciale e unica. Ad esempio, per le condoglianze nel caso di un funerale, tutti vanno a dare le condoglianze.

Tuttavia si osserva un fondamentalismo musulmano crescente in alcune zone, a causa del conflitto israeliano-palestinese. L’amarezza nel cuore dei musulmani, quando è accompagnata da un po’ di ignoranza, diventa cieca e pericolosa anche per gli arabi cristiani che condividono le loro stesse sofferenze.

– Che rilevanza ha il fatto che Gerico sia una città evangelica?

Gerico, una delle città più antiche nel mondo, è una città evangelica. L’archeologia e la cultura, i canti e anche i nomi delle zone di Gerico (il Sicomoro, Zaccheo) sono una testimonianza del rapporto vivo fra la Bibbia e la città di Gerico. Ma la testimonianza più forte e più grande è la presenza dei cristiani, che sono le pietre vive. La loro presenza è una testimonianza viva che Gesù è passato qui e ha lasciato non solo tanti ricordi e tante tracce ma anche tanti seguaci. Poi la vita stessa dei cristiani e la loro testimonianza è una conferma che Egli è risorto, da una parte, e che Zaccheo non era l’unico a sperimentare la guarigione spirituale come anche che il cieco non era l’unico a sperimentare quella materiale.