I Consoli italiani di Gerusalemme visitano Sabastiya

Giacomo Pizzi14 Marzo 2014

Sabastiya, villaggio nel cuore della Cisgiordania, ha accolto martedì 12 marzo il console Generale d’Italia a Gerusalemme, Davide La Cecilia, e il console Elena Clemente. La delegazione ha deciso di visitare l’antico centro storico del villaggio con il desiderio di osservare in loco quanto è stato fatto in questi anni con i numerosi progetti finanziati dall’Italia e portati avanti da ATS Pro Terra Sancta, in collaborazione con il Mosaic Center di Gerico e la Municipalità di Sabastiya.

In questa passeggiata per le vie del villaggio si è potuto costatare il lavoro di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio locale, che fino a pochi anni fa era sconosciuto e nascosto anche agli abitanti stessi.

Partendo dalla torre medievale, ora sala espositiva degli elementi architettonici antichi ritrovati, i Consoli sono stati guidati all’accogliente guesthouse, che già ospita turisti provenienti da tutto il mondo. Nella moschea principale del villaggio, un tempo basilica crociata, la delegazione ha poi visitato la tomba di Giovanni Battista, meta religiosa di numerosi pellegrini cristiani e musulmani, terminando la visita con l’imponente sala crociata recentemente scoperta.

Alla visita era presente Antonio La Rocca, delegato del PMSP – Palestinian Municipalities Support Program, che ha reso possibile la pulizia, lo studio e la ristrutturazione di questa sala, lunga trentacinque metri, all’interno della quale è possibile osservare le stratificazioni storico-artistiche del villaggio. Importanti le parole del Console Generale, che ha sottolineato quanto sia importante sfruttare in maniera costruttiva le risorse e il patrimonio locale, così ricco e ancora non abbastanza conosciuto ai milioni di visitatori che ogni anno visitano la Terra Santa.

Come piacevole conclusione di questa visita la delegazione italiana ha potuto godere dell’ospitalità degli abitanti di Sabastiya, visitando la piccola bottega in cui è possibile acquistare alcuni prodotti realizzati dalle donne del villaggio, prima di assaggiare alcuni piatti tipici palestinesi, sosta immancabile per concludere il proprio soggiorno nel villaggio.