Il personaggio del mese: Naila, Assistente Sociale a Betlemme

Giacomo Pizzi28 Maggio 2015

Da questo mese Associazione pro Terra Sancta lancia l’iniziativa “il personaggio del mese”: vi faremo conoscere, ogni mese, una persona che vive in Terra Santa, per avvicinarvi sempre di più alle pietre vive e farvi respirare la realtà di questi luoghi.

La prima è Naila Nasser, assistente sociale presso il Franciscan Social Services Office di Betlemme, ufficio dei servizi sociali della Custodia di Terra Santa a Betlemme.

Naila, ci racconti un po’ del tuo lavoro?

“Sono felice di essere una Social Worker, penso che ascoltare i problemi delle persone e aiutarle a trovare una soluzione sia davvero importante. Qui a Betlemme le persone soffrono a causa della situazione economica della Palestina intera: molti non possono avere un lavoro regolare, o contare su uno stipendio fisso; non hanno la possibilità di comprare cibo a sufficienza, pagare l’affitto o la retta scolastica dei propri figli, comprare vestiti. Addirittura tante famiglie non hanno i mezzi per permettersi cure mediche o medicine, perchè troppo costose.”

Come sei arrivata a lavorare qui?

“Fino a 10 mesi fa lavoravo come social worker presso la casa di riposo ed il centro per anziani della Società Antoniana di Betlemme, ma quando mi hanno proposto di cambiare ufficio e mettere la mia esperienza al servizio dei più bisognosi che si rivolgono al Centro di Ascolto della Custodia sono stata ben felice di accettare la nuova sfida.”

Quali sono concretamente le attività che svolgi, nella tua giornata?

“Il mio lavoro si divide, durante la settimana, tra giorni in ufficio dedicati all’accoglienza e all’ascolto delle persone bisognose, e mattinate destinate alle visite domiciliari, soprattutto di anziani e malati. Cerco di sostenerli moralmente, facendo sentire la mia vicinanza ai loro problemi. Offro, oltre all’ascolto, buoni per l’acquisto di cibo e medicinali, indumenti o scarpe, a seconda delle esigenze.”

Naila, cosa ti piace di più del tuo lavoro?

Alcune persone si sentono così tanto sole e vedono in me un così grande aiuto che mi telefonano anche solo per  augurarmi il buongiorno! É questo ciò che più amo della vita a Betlemme, e del mio lavoro: le persone, la loro gentilezza e la loro ospitalità. Nonostante la loro difficile situazione politica, economica e sociale, i palestinesi non smettono mai di sperare in un futuro migliore e di cercare qualche cosa per cui la sera si possa rendere grazie.

Cosa vuoi dire a chi ha deciso di sostenere queste opere dei francescani a Betlemme?

“Quello che vedo ogni giorno è che la Provvidenza ha un cuore grande, ed è una fortuna che queste persone possano contare sui Francescani della Custodia di Terra Santa e sui tanti amici che ci sostengono da lontano.

Senza il supporto dei frati e dei benefattori, infatti, la maggior parte dei palestinesi di fede cristiana sarebbe già emigrata altrove!

Ciò che vedo nel mio lavoro è che la Custodia fornisce un contributo sostanziale a giovani e anziani sia in ambito sociale, che educativo-didattico, ma non tralascia neppure la sfera nutrizionale e quella igienico-sanitaria. L’aiuto fornito dal FSSO, Franciscan Social Services Office, è dunque un aiuto a 360 gradi che guarda alla persona nella sua interezza, nella sua umanità più vera, senza pregiudizio di razza, genere o religione. E per questo dobbiamo ringraziare tanti amici, che ogni giorno si ricordano di noi!”