Mosaici in mostra presso l’Al-Quds University di Gerusalemme

Giacomo Pizzi24 Maggio 2011

AlQuds Univesity JerusalemInaugurata oggi, presso il campus principale della Al-Quds University di Gerusalemme, la mostra “Mosaic Heritage of Palestine”.

È stata inaugurata oggi 24 maggio, presso il campus principale della Al-Quds University di Gerusalemme, la mostra “Mosaic Heritage of Palestine”, realizzata dal Mosaic Center Jericho con il sostegno di ATS pro Terra Sancta con fondi messi a disposizione dall’Unione Europea.

Nel corso della conferenza a cui hanno partecipato i rappresentanti delle più importanti istituzioni palestinesi ed internazionali attive in Palestina nel settore della conservazione del patrimonio culturale, ricordiamo in particolare gli interventi dell’Architetto Osama Hamdan, collaboratore della Custodia di Terra Santa ed ATS pro Terra Sancta, padre Eugenio Alliata professore archeologo dello Studium Biblicum Franciscanum e di Carla Benelli, responsabile dei progetti dell’area Memoria e Cultura di ATS pro Terra Sancta.

L’architetto Hamdan ha presentato i risultati di una ricerca condotta dal Mosaic Center in collaborazione con l’Università di Salonicco sui mosaici antichi scoperti nei distretti di Betlemme e Gerico nel ‘900 fino ad oggi.

Interessante notare la grande prevalenza (86%) dei mosaici di memoria cristiana rispetto a quelli di epoca giudaica ed islamica. La grande maggioranza dei siti conservati e visibili ad oggi sono di proprietà e custoditi dalle diverse chiese cristiane, tra le poche realtà ad essere sempre rimaste presenti in questa terra nonostante i numerosi conflitti che le hanno colpite nei secoli.

Interessante inoltre osservare che il periooi più fruttuoso in termine di scoperte sia stato quello dell’occupazione giordana, seguito dai periodi dell’occupazione israeliana ed inglese. Purtroppo l’attività di conservazione svolta negli ultimi anni dall’Autorità Palestinese è stata piuttosto limitata.

Padre Eugenio Alliata ha presentato gli studi e le ricerche svolti dalla scoperta fino ad oggi sul famoso mosaico di Madaba che riproduce la mappa della Terra Santa in epoca bizantina (scarica la presentazione). Sulla carta sono rappresentate le strade principali, le maggiori città dell’epoca ed i monumenti principali che le caratterizzavano. Vengono inoltre rappresentati luoghi molto piccoli ma rilevanti per i riferimenti  biblici a cui esse erano e sono tutt’ora legate. I resti di alcuni di questi luoghi resti sono stati identificati e riportati alla luce negli ultimi anni anche grazie al supporto avuto dalla mappa di Madama utile per l’identificazione.

La dottoressa Carla Benelli ha presentato e mostrato immagini in esclusiva del mosaico recentemente scoperto a Sebastia nel corso del progetto “Archeologia per lo Sviluppo” promosso da ATS pro Terra Sancta grazie al sostegno di numerose istituzioni italiane . Il mosaico non è ancora stato studiato ed è attualmente stato ricoperto per proteggerlo in attesa che i lavori di scavo e conservazione siano completati nell’area circostante. Il mosaico presenta decorazioni geometriche oltre a rappresentazioni di animali e piante. La datazione più probabile è quella di epoca bizantina (scarica la presentazione).

Il patrimonio culturale continua a rappresentare una grande opportunità per l’economia palestinese. Esso rappresenta inoltre un grande strumento di educazione al bello ed al bene. Il bello è lo splendore del vero diceva Platone e con lui grandi padri della chiesa, santi e teologi cristiani. Occorre lavorare perché i palestinesi possano scoprire il grande patrimonio in loro possesso e con loro i numerosi pellegrini e turisti che visitano questa terra.

Le bellezze artistiche possano aiutare i palestinesi a sopportare la dura privazione della libertà di movimento a cui sono sottoposti da troppi anni, che tanto impoverisce lo spirito creativo di tutta la popolazione ed in particolare dei giovani.

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