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JACC: una storia di speranza nella Settimana Santa

Veronica Brocca31 Marzo 2023

Aron è un rifugiato che è entrato in contatto con il JACC (Jerusalem African Community Center), la ONG con base a Gerusalemme che in collaborazione con Pro Terra Sancta offre da tanti anni un aiuto concreto a migliaia di immigrati africani che varcano il confine di Israele in cerca di una vita migliore e dignitosa. I dati raccolti dagli operatori che lavorano per il JACC ci riportano un quadro allarmante: tra il 2005 e il 2013 sono giunti in Israele circa 64mila richiedenti asilo africani provenienti soprattutto da Eritrea, Sudan ed Etiopia. Molti di loro attraversano la penisola del Sinai, dove i trafficanti non si risparmiano violenze, torture ed estorsioni. E quando gli immigrati riescono finalmente ad arrivare in Israele, la vita non diventa certo più facile.

Attività bambini JACC
Attività per i bambini al JACC

Gli sforzi del JACC per i diritti dei rifugiati

Sebbene lo Stato di Israele abbia ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati del 1951 e i relativi Protocolli del 1964, nella pratica meno dell’1% delle richieste di asilo sono state riconosciute. È uno dei tassi più bassi del mondo occidentale. 

La politica dello Stato nei confronti di questi richiedenti asilo è quella che viene definita “protezione di gruppo” e l’unico diritto che questo status conferisce loro è una sospensione temporanea dell’espulsione. I richiedenti asilo devono rinnovare il visto ogni 3-6 mesi e spesso le barriere linguistiche creano un ulteriore ostacolo nei rapporti con le autorità.

Aron ha una grave malattia degenerativa agli occhi che gli ha reso molto difficile lavorare tante ore al giorno e dunque guadagnare per mantenersi. Ha perso suo fratello due anni fa a causa di un cancro ed era il suo unico parente in Israele. Un volontario del JACC aveva assistito questo fratello per molto tempo nell’assicurarsi le cure contro il cancro, fino all’ultimo giorno. Dopo la sua morte, altri volontari hanno cercato di fare in modo che Aron, affidato alle loro cure, potesse accedere al denaro lasciato dal fratello defunto.

Ora gli operatori stanno terminando tutti gli accertamenti burocratici per far partire Aron verso il Canada, dopo che gli assistenti sociali del JACC, in collaborazione con il loro dipartimento per i diritti, lo hanno indirizzato all’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite per il reinsediamento in un Paese terzo.

La partenza di Aron per il Canada è prevista a breve. Nel mentre, gli instancabili volontari continuano ad assisterlo per ottenere l’accesso alle cure mediche di cui necessita.

In previsione della sua partenza, i volontari stanno lavorando perchè Aron sia in grado di ottenere la somma di denaro che gli sia dovuta dai suoi attuali o precedenti datori di lavoro o dal governo israeliano, per assicurarsi che possa iniziare una nuova vita in Canada su basi finanziarie più solide possibili.

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Ma chi e quante sono queste persone? Quanti “Aron” vivono a Gerusalemme e quanto è importante per loro il supporto del JACC e di Pro Terra Sancta?

Hana JACC

A Gerusalemme vivono oltre 3.000 rifugiati e richiedenti asilo e il 90% sono originari dell’Africa. La grande maggioranza è venuta qui con famiglia e bambini. Vivono in Israele senza uno status definito e devono affrontare molte difficoltà, come la mancanza di reti di supporto, lo sfruttamento sul posto di lavoro, la mancanza di alloggi abitabili, la negazione a un’assistenza sanitaria adeguata e, naturalmente, l’incertezza sul futuro.

È qui che entra in gioco il Jerusalem African Community Center.

Una prima intuizione del JACC nasce nel 2007 come iniziativa di volontariato da parte di un gruppo di israeliani e africani per rispondere alle esigenze della comunità locale dei richiedenti asilo africani e migliorarne la qualità della vita.

Il Jerusalem African Community Center è diventato ufficialmente una ONG nel luglio del 2014 e oggi è l’unica ONG che lavora con oltre 3.000 richiedenti asilo e persone senza stato civile che vivono in tutta Gerusalemme.

Lo staff del JACC conta 110 volontari, 9 dipendenti e 12 collaboratori esterni che insieme coordinano e gestiscono programmi incentrati sul miglioramento della qualità della vita dei richiedenti asilo.

Negli anni il ruolo del JACC è cresciuto e sono sempre di più i membri della comunità che si rivolgono a loro per chiedere un aiuto che offrono attraverso progetti di istruzione, difesa dei diritti e supporto psicosociale.

Il sostegno di Pro Terra Sancta

Pro Terra Sancta supporta il JACC attraverso progetti di formazione professionale per permettere alle persone di generare reddito a sostegno delle proprie famiglie e della comunità.

Solo nel 2022, Pro Terra Sancta ha aiutato centinaia di questi rifugiati, soprattutto quelli più vulnerabili che vivono in costante disagio nel paese.

Obiettivo specifico del nostro ultimo progetto è quello di migliorare l’accesso dei richiedenti asilo al mercato del lavoro in Israele attraverso l’erogazione di corsi di formazione professionale su misura a Gerusalemme. Le persone che vengono aiutate dal Centro del JACC hanno gli occhi che esprimono sofferenza, ma lo spirito risplende di speranza e fiduciosa attesa di un futuro migliore.  Proprio in questi giorni, quando i cristiani di tutto il mondo stanno entrando nella Settimana Santa, ci insegnano che dopo ogni passione, ogni fatica, ogni dolore, c’è sempre la Resurrezione. 

La vittoria di Cristo sulla morte è per i cristiani il senso ultimo di ogni azione e per questo siamo desiderosi di portare il messaggio di speranza ad Aron e a tutti i nostri amici e fratelli che soffrono qui in Terra Santa e nel mondo intero.