Lezioni sul mosaico antico e moderno per i giovani restauratori del Getsemani

Giacomo Pizzi11 Luglio 2013

La scorsa settimana i sei ragazzi di Gerusalemme impegnati nei lavori di restauro dei mosaici della Basilica del Getsemani hanno avuto l’opportunità di partecipare alle lezioni di un ospite d’eccezione, il prof. Alessandro Lugari della Sovrintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma. Il noto mosaicista italiano ha collaborato in passato con lo stesso laboratorio di mosaicisti che si era occupato all’inizio del secolo della realizzazione dei mosaici originali del Getsemani, e successivamente del loro restauro. In considerazione della sua esperienza, dunque, ha tenuto per ATS pro Terra Sancta nell’ambito del progetto del PMSP, un ciclo di incontri sul mosaico antico e moderno, appassionando non solo i giovani restauratori ma anche i loro formatori del Mosaic Centre of Jericho. Il corso è stato parte delle attività di formazione e restauro del progetto “Getsemani, conservare il passato e formare il futuro”.

Il prof. Lugari, tra i massimi esperti italiani di mosaici parietali, ha preso parte a progetti di restauro di mosaici in tutto il mondo, dal Nord Africa all’America Latina. Ha lavorato sin da giovane a fianco dei più grandi esperti del settore, tra cui Fabrizio Cassio e Carlo Meloni, dai quali sostiene di aver imparato moltissimo, e proprio per questo motivo sente la necessità di trasmettere alle nuove generazioni tutto il suo bagaglio in merito.

Secondo le parole del mosaicista italiano “la soddisfazione maggiore per i giovani che si affacciano a questo lavoro è poter vedere e toccare con mano il risultato dei propri sforzi, che non può prescindere dalla conoscenza, dal lavoro e dalla fatica”. Proprio la conoscenza dei mosaici antichi e di quelli più moderni, insieme all’analisi dei contesto storici in cui nascono, sono stati i temi cardine del corso.

Alla fine del ciclo di lezioni il prof. Lugari si è detto estremamente soddisfatto, prima di tutto perché consapevole dell’importanza dell’iniziativa per i ragazzi locali, per i quali non è frequente incontrare esperti internazionali; ma la soddisfazione è derivata soprattutto dall’interesse dimostrato dai giovani: “Si sono dimostrati molto attenti e curiosi – ha affermato il docente – e sono contento che potranno tornare all’opera arricchiti da tutte le nozioni apprese da questa esperienza”.