Mar Morto: un tesoro in pericolo

Jacopo Battistini25 Agosto 2023

Il Mar Morto è Famoso per i suoi sali e per le proprietà curative dei suoi fanghi. È il secondo lago di acqua salata più grande al mondo (il record è detenuto infatti dal Mar Caspio), condiviso da Israele, Giordania e Cisgiordania. Può dare un’idea di quanto sia incredibilmente salato il fatto che la concentrazione salina media delle sue acque è quasi di 10 volte superiore a quella dei degli oceani e dei mari, e galleggiare in questo lago è incredibilmente semplice, tanto da rendere quasi impossibile nuotare normalmente.

Mar Morto: dove si trova e come si è formato

Ma perché si chiama Mar Morto? Perché l’altissima salinità delle sue acque le rendono inospitali per quasi ogni forma di vita, cosa che non passò inosservata ai popoli che nei secoli frequentarono le sponde di questo immenso lago, tanto grande da essere chiamato “mare” e tanto vuoto da meritarsi l’appellativo di “morto”. “Morto” a tal punto che immergersi troppo a lungo nelle sue acque potrebbe diventare rischioso per la salute, ed infatti in tutti gli stabilimenti balneari un cartello avvisa gli ignari turisti del pericolo che i sali del mar Morto rappresentano per gli occhi e le orecchie, raccomandando di limitarsi a galleggiare in acqua per un massimo di 15 minuti.

Collacato nella Rift Valley, una vasta faglia tettonica che si estende dalla Giordania fino al Mozambico, in Africa. Le sue origini sono ancora un mistero, ma la teoria più accreditata è quella che il Mar Morto fosse un tempo unito al Mediterraneo e che una serie di movimenti tettonici lo abbiamo progressivamente isolato. Questa storia geologica ha fatto sì che il Mar Morto godesse di un ulteriore primato: con i suoi 400 metri sotto il livello del mare, è il punto più basso delle terre emerse.

Mar Morto Cartina

La sfida dell’evaporazione

L’unica fonte di immissione di nuova acqua nel Mar Morto è il fiume Giordano, mentre, a differenza della maggior parte dei laghi, non ha alcun emissario, rendendolo un bacino endoreico. Nonostante ciò, il Mar Morto sta lentamente scomparendo. Con l’aumento delle temperature e con il clima arido, le sue acque sono soggette a una forte evaporazione, causando un aumento della concentrazione di sale nell’acqua e una diminuzione del livello del mare. Man mano che il livello delle acque diminuisce, l’intera ecologia del lago è minacciata. Ogni anno il livello della costa scende di qualche metro, tanto che i locali ricordano come ci fosse solo acqua dove adesso corrono strade.

Uno dei principali fattori che contribuiscono alla sua scomparsa è la scarsa immissione di acqua nel lago. L’unica fonte significativa di acqua per il Mar Morto è il fiume Giordano, ma negli ultimi decenni, il flusso d’acqua del fiume è diminuito drammaticamente a causa della costruzione di dighe e dell’uso intensivo dell’acqua per scopi agricoli. Senza un’adeguata immissione di acqua, il Mar Morto continua a perdere livello, lasciando inesorabilmente scoperte vaste superfici che un tempo erano sommerse.

Mar Morto: sali ed evaporazione

Mar Morto: Giordania, Israele e Cisgiordania. Progetti e sforzi di conservazione

Conservare il Mar Morto è una sfida complessa e urgente, e richiede la cooperazione di tutti gli attori coinvolti. Israele, Giordania e Cisgiordania hanno iniziato a collaborare per cercare soluzioni e progetti concreti per preservare il lago. Una delle proposte principali è stata quella di trasferire l’acqua dal Mar Rosso al Mar Morto attraverso un canale, che aiuterebbe a ripristinare il livello dell’acqua e preservare il lago salato.

Un’altra proposta prevede di creare un canale di collegamento dal Mediterraneo che sfrutti la sua posizione sopraelevata per trasportare l’acqua necessaria a impedirne la scomparsa di questo lago.

Tuttavia, queste soluzioni implicano complessità tecnologiche e finanziarie, e la sfida della conservazione del Mar Morto rimane enorme. Soprattutto perché, come si può facilmente immaginare, questi progetti richiederebbero una perfetta collaborazione tra le entità politiche che interessano l’area: Giordania, Israele e Cisgiordania. È essenziale quindi sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica e coinvolgere la comunità internazionale per proteggere questo tesoro naturale unico e garantire la sua sopravvivenza.

Impatti Ambientali e Socioeconomici

La scomparsa del Mar Morto avrebbe impatti devastanti sull’ecosistema della regione e sulla vita delle comunità locali. Solo per citarne alcuni:

  • Riduzione della biodiversità: L’alta salinità di queste acque limita la vita, ma alcune specie di batteri e alghe hanno imparato a sopravvivere. La sua scomparsa potrebbe portare all’estinzione di queste forme di vita straordinariamente adattate.
  • Rischio di crolli: la depressione che ospita il Mar Morto potrebbe subire continuamente crolli e deformazioni a causa dell’estrazione di sali e dell’abbassamento del livello dell’acqua. Il continuo rischio di crollo ha fatto sì che diverse strade costruite per raggiungere gli stabilimenti balneari siano state chiuse per motivi di sicurezza, causando l’abbandono di diverse di queste strutture.[2]
  • Impatti economici: si tratta di una meta turistica che ogni anno attira persone da tutto il mondo. Di conseguenza, hotel, bar e stabilimenti balneari danno lavoro a migliaia di persone e favoriscono le economie locali. Il progressivo abbassamento delle sue coste fa sì che questi stabilimenti debbano essere abbandonati, finendo col trovarsi troppo lontani dalla riva. Infine, una totale scomparsa del Mar Morto avrebbe gravissime conseguenze economiche su tutte le economie dei paesi circostanti.

Il Mar Morto è una meraviglia della natura e una testimonianza storica e culturale unica. Tuttavia, la sua scomparsa è una minaccia reale e imminente. È fondamentale agire con determinazione per preservare questo tesoro naturale per le generazioni future e per garantire che continui a incantare i suoi visitatori per molti anni a venire.

Solo attraverso un impegno congiunto delle nazioni coinvolte e della comunità internazionale possiamo sperare di salvare e tutelare il suo inestimabile valore ecologico, storico e culturale.