Al suono di cornamuse, infatti, anche a Gerusalemme, come a Betlemme e in tante città della Terra Santa, si inaugura l’inizio del mese di
preparazione al Natale con momenti di festa e con la tradizionale accensione dell’albero. Nella prima settimana di Avvento si accendono l’albero sul tetto del Terra Santa School, quello nel quartiere armeno, e di quello degli scout che organizzano per l’occasione una piccola festa con bancarelle di cibo e uno spettacolo musicale. Parliamo con Josephine, Dina e Daniella, giovanissime ragazze cristiane, mentre se si fotografano con l’albero illuminato alle spalle. Anche per loro Natale significa famiglia e preghiera: “Per noi il Natale è un momento felice”, dichiarano di comune accordo. Dalle facce dei tantissimi bambini presenti, con la bocca ancora sporca di zucchero a velo, e osservando i ragazzi e le famiglie cantare i canti natalizi non si può che essere d’accordo con loro: il Natale è la gioia di stare con i propri cari. Sembra infatti che, almeno per questo periodo dell’anno, vengano messe da parte tutte le preoccupazioni quotidiane dettate dalla vita non sempre facile per i cristiani in questa terra per lasciare spazio a momenti di gioia e allegria da celebrare con la comunità. “Decoriamo le nostre case con l’albero e il presepe come fanno tutti i cristiani” – prosegue Adir, 62 anni, mentre sceglie alcune decorazioni del negozio - È un momento dell’anno che trascorriamo con i familiari. Il giorno di Natale andiamo a Messa e poi facciamo un grande pranzo tutti insieme”.
Con la stagione natalizia iniziano anche i tanti mercatini in tutta la città, un appuntamento molto sentito dai cristiani locali e non solo. Nel mercatino di Natale, organizzato dalla fondazione Al-Mamal lo scorso venerdì, tra le bancarelle di prodotti artigianali palestinesi si aggiravano anche ragazze velate e curiosi ebrei. Il Natale diventa un momento di incontro tra culture differenti ed un momento in più per provare a creare quel ponte di pace e dialogo che in altri momenti dell’anno sembra così distante. Anche Associazione pro Terra Sancta ha partecipato all’evento esponendo i lavori prodotti dai tre partner locali con cui collabora: le ceramiche di Nusf Jubeil, i lavori a mosaico del Mosaic Centre e i saponi delle donne di Shorouq di Betania. Ad allietare la giornata c’erano anche i dolcissimi bambini dell’Istituto Magnificat, con cappellino di Babbo Natale e maglietta bianca, hanno cantato canzoni della tradizione natalizia di tutto il mondo. Per i cristiani gerosolimitani e di tutta la Terra Santa il Natale è un momento gioioso da vivere con la famiglia e a tutti loro vanno gli auguri e il sostegno di Associazione pro Terra Sancta.










