Giovanni Nannetti, “ Responsible for social and educational works” del progetto AVSI ATS a sostegno delle scuole Terra Santa, risponde ad alcune domande.
Ci sono novità riguardo al Progetto ”Sostenere l’emergenza educativa nei Territori dell’Autonomia Palestinese” realizzato da AVSI E ATS con il sostegno del Ministero Affari Esteri italiano? Sono cominciate le attivita’ previste?
Dal mese di marzo, terminata una accurata revisione sul campo di tutte le attivita’ ed i lavori in precedenza inclusi nel Progetto, siamo entrati finalmente nella fase operativa, con l’inizio dei corsi di formazione e aggiornamento per insegnanti, di integrazione e supporto per gli studenti e le famiglie e l’acquisto di materiali e sussidi tecnico/didattici e la ristrutturazione di locali scolastici.
Quest’ultima revisione ha determinato una ricontestualizzazione dei bisogni e la conseguente necessita’ di aggiornare il Progetto. Per questo motivo il 20 aprile u.sc. e’ stata inoltrata al Ministero degli Affari Esteri italiano una richiesta di variante.
Perche’ chiedere una variante per un progetto appenza cominciato?
In sintesi per tre motivi:
- Perche’ il Progetto, presentato nel 2007 e finanziato nell’autunno 2010, conteneva dati obsoleti sia nella descrizione e analisi dei bisogni che nella previsioni di spesa.
- In secondo luogo perche’ il contesto socio/politico della Palestina e’ ulteriormente peggiorato a causa dei diversi episodi di violenza subiti dalle popolazioni residenti nei Territori oggetto delle attivita’del programma. E questo ha reso piu’ urgente la necessita’ di incrementare il supporto e il sostegno alle nuove generazioni, in particolare alle scuole, che sono l’unico ambito dove realmente i giovani, pur appartenendo a diverse tradizioni culturali e religiose, possono vivere in pacifica convivenza e armonia. La scuola e’ forse l’unico luogo e momento della vita di questi ragazzi privo di tensioni razziali e/o religiose.
- Infine, perche’ nell’ultimo triennio una parte consistente delle attrezzature e dei lavori preventivati a suo tempo per le scuole beneficiarie sono stati realizzati, vista l’urgenza, attraverso il contributo di altri donatori.










