Terra Sancta – hanno lanciano anche quest’anno la proposta di gemellaggio tra gli oratori italiani e quelli di Damasco e Aleppo. Momenti di condivisione, riflessione e preghiera, ma anche tanto gioco e attività formative di diverso genere.
Visto il successo degli anni scorsi, l’oratorio in Siria cresce ancora. Come spiega lo stesso fra Ibrahim: “Quest’anno non ci sarà solo il nostro oratorio a cui avevano partecipato 860 bambini, perché era l’unico esistente oltre a quello dei Salesiani, ma abbiamo pensato di condividere quest’idea con altri parroci, anche quelli delle chiese orientali, offrendo il nostro sostegno dal punto di vista organizzativo, di sussidi e attività formative che però svolgeranno loro nelle loro parrocchie. Parteciperanno quindi altri 7 oratori, per un totale 1300 bambini circa, dando la possibilità anche ai sacerdoti che vorrebbero proporre questo servizio così importante, ma non hanno i mezzi”. La Bellezza contagia gli altri, ed ad Aleppo il centro estivo è già
cominciato. A Damasco è alle porte. "Per i bambini siriani che sono nati – racconta una volontaria – in mezzo alle bombe e alla distruzione e la pace non l’hanno mai conosciuta, questa sarà un’occasione per condividere momenti di gioia e serenità, scoprire i loro talenti e riscoprire la bellezza di affrontare insieme le difficoltà, in una città ancora distrutta". Allo stesso tempo potranno sentirsi accompagnati dai bambini italiani, nell’amicizia e nella fede.
Dall’altra parte del Mediterraneo, i loro coetanei italiani avranno l’occasione di vivere momenti di informazione e conoscenza che li aiutino a riflettere sulle difficoltà che altri bambi
ni devono affrontare quotidianamente. A tal proposito il gemellaggio lanciato da ATS pro Terra Sancta a 9.000 parrocchie italiane offre del materiale che aiuterà nella riflessione. Tra i sussidi è incluso anche il DVD “Aleppo: le macerie, la speranza”, un reportage curato da Massimiliano Cochi per TV2000. Una testimonianza preziosa per tutti, che aiuterà i bambini a immedesimarsi con i loro coetanei di Siria. “In questo modo – conclude fra Ibraihim – la nostra missione pastorale, non sarà più solo mia e dei miei confratelli francescani, ma di un’intera comunità cristiana che include le altre confessioni della città così come tutto il mondo che ci accompagna in questa iniziativa”.











