“Al posto di studiare e giocare, imparare arte e musica, a causa della guerra i bambini siriani hanno perso la possibilità di avere una crescita normale e dignitosa. Invece di divertirsi devono rimanere rinchiusi dentro casa per paura di uscire, perché morte o mutilazione li attendono, fuori e talvolta anche dentro la loro stessa casa. Sapete, la vita ridotta così è amara e dura, tra paura e ansia, fame, sete e freddo, la perdita di un parente o di un compagno di scuola a causa della guerra”. Così scrive fra Firas Lutfi, vice parroco della chiesa di Aleppo, nelle sue riflessioni sulla condizione dei bambini siriani. Riflessioni che andranno a comporre il pacchetto di proposte spedito alle parrocchie di tutta Italia per il “GREST 2019, a fianco dei bambini della Siria”.
L’iniziativa, proposta per il quarto anno di fila da Associazione pro Terra Sancta, in collaborazione con i frati francescani della Custodia di Terra Santa in Siria, vuole proporre ai bambini e ai ragazzi italiani che partecipano ai GREST estivi, momenti di informazione e conoscenza sulle difficoltà che altri bambini - loro coetanei - devono affrontare quotidianamente. Per questo motivo l’Associazione mette a disposizione vari sussidi – scaricabili qui – per coinvolgere tutti, grandi e piccoli.
Anche in Siria i francescani proporranno il GREST, come momento di gioco e di svago – forse l’unico – per i bambini di un Paese dove nonostante non ci siano quasi più combattimenti, l’emergenza è più dolorosa e più profonda che mai. In questi mesi le sanzioni economiche stanno mettendo letteralmente in ginocchio il paese e dopo 9 anni di guerra il popolo siriano, ridotto alla fame, fatica a trovare la forza per continuare a sperare.
Per questo “è importante farlo – scrive fra Firas – è importante promuovere momenti come questi perché costituiscono l’unica possibilità di respirare, l’unica luce nelle tenebre”. E ancor di più e importante coinvolgere tutti, grandi e piccoli, affinché possano non sentirsi soli.
Invece di maledire le tenebre, accendiamo una lanterna. Torna il GREST per la Siria
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Invece di maledire le tenebre, accendiamo una lanterna. Torna il GREST per la Siria

“Al posto di studiare e giocare, imparare arte e musica, a causa della guerra i bambini siriani hanno perso la possibilità di avere una crescita normale e dignitosa. Invece di divertirsi devono rimanere rinchiusi dentro casa per paura di uscire, perché morte o mutilazione li attendono, fuori e talvolta anche dentro la loro stessa casa. Sapete, la vita ridotta così è amara e dura, tra paura e ansia, fame, sete e freddo, la perdita di un parente o di un compagno di scuola a causa della guerra”. Così scrive fra Firas Lutfi, vice parroco della chiesa di Aleppo, nelle sue riflessioni sulla condizione dei bambini siriani. Riflessioni che andranno a comporre il pacchetto di proposte spedito alle parrocchie di tutta Italia per il “GREST 2019, a fianco dei bambini della Siria”.
L’iniziativa, proposta per il quarto anno di fila da Associazione pro Terra Sancta, in collaborazione con i frati francescani della Custodia di Terra Santa in Siria, vuole proporre ai bambini e ai ragazzi italiani che partecipano ai GREST estivi, momenti di informazione e conoscenza sulle difficoltà che altri bambini - loro coetanei - devono affrontare quotidianamente. Per questo motivo l’Associazione mette a disposizione vari sussidi – scaricabili qui – per coinvolgere tutti, grandi e piccoli.
Anche in Siria i francescani proporranno il GREST, come momento di gioco e di svago – forse l’unico – per i bambini di un Paese dove nonostante non ci siano quasi più combattimenti, l’emergenza è più dolorosa e più profonda che mai. In questi mesi le sanzioni economiche stanno mettendo letteralmente in ginocchio il paese e dopo 9 anni di guerra il popolo siriano, ridotto alla fame, fatica a trovare la forza per continuare a sperare.
Per questo “è importante farlo – scrive fra Firas – è importante promuovere momenti come questi perché costituiscono l’unica possibilità di respirare, l’unica luce nelle tenebre”. E ancor di più e importante coinvolgere tutti, grandi e piccoli, affinché possano non sentirsi soli.

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