Pellegrinaggi nell’antica Samaria: alla scoperta delle tradizioni cristiane, all’insegna del turismo sostenibile

Giacomo Pizzi11 Giugno 2011

Dopo molti anni, l’antica Samaria torna ad essere un’importante meta di pellegrini e turisti. La regione, citata nell’antico e nel nuovo Testamento, racchiude un inestimabile patrimonio religioso, culturale, ed archeologico, ed assume, oggi, un ulteriore significato. La capitale della regione, Sebastia, ospita importanti resti di età romana, bizantina e crociata, recentemente restaurati grazie all’intervento di ATS pro Terra Sancta; il progetto, svolto in collaborazione con il comune di Sebastia ed il Mosaic Centre di Jericho, ha portato anche all’allestimento di una Guest House nei pressi dell’area archeologica, al fine di contribuire allo sviluppo economico e commerciale ed al mantenimento della cultura locali. E’ con questo spirito che Roberto Rita condurrà un gruppo di pellegrini in Terra Santa, con una significativa tappa di tre giorni in Samaria. Il “Pellegrinaggio Orante” è stato organizzato “avendo premura di non mettere in atto quel mordi e fuggi purtroppo troppo spesso stipato nella borsa del pellegrino”, scrive Rita; i pellegrini alloggeranno a Sebastia, in parte nella Guest House, ed in parte accolti presso delle famiglie locali. Per essi il pellegrinaggio rappresenterà certo una ricerca delle proprie radici cristiane, ma sarà anche una grande opportunità di dialogo e scambio culturale, nella città dove la tradizione colloca la sepoltura di Giovanni Battista, profeta venerato anche dai musulmani con il nome di Yahia. Riportiamo qui il messaggio di Roberto Rita, una raccolta di emozioni e pensieri scaturiti dopo il suo ultimo pellegrinaggio in Terra Santa.