Il miracolo della risurrezione di Lazzaro a Betania

Giacomo Pizzi21 Ottobre 2022

Sulle pendici orientali del Monte degli Ulivi, a pochi chilometri da Gerusalemme, sorge la città di Betania, divenuta celebre per uno dei più significativi miracoli di Gesù: la risurrezione di Lazzaro. Proprio per questo, Betania (in arabo al-Azariyeh), nonostante il complesso contesto politico, è una meta fondamentale per la tradizione cristiana. 

Per ricordare il miracolo di Lazzaro, è ancora conservata la chiesa francescana che ricorda la casa di Marta, Maria e Lazzaro (la cui memoria di santi viene celebrata, secondo quanto ordinato da Papa Francesco, il 29 luglio), a cui Gesù era legato da una profonda amicizia. 

Il racconto della risurrezione nei Vangeli

Secondo la tradizione evangelica, in particolare seguendo quanto scritto da Giovanni (Gv 11, 1-44), Lazzaro abitava a Betania, insieme alle sorelle Marta e Maria. I tre fratelli erano soliti ospitare Gesù quando quest’ultimo risiedeva a Gerusalemme. Secondo il racconto di Giovanni, una volta che Gesù venne a conoscenza della malattia di Lazzaro, scelse di trattenersi nel luogo in cui si trovava per due giorni. Al suo arrivo a Betania, Lazzaro era già morto da quattro giorni. Dopo averlo accolto, le sorelle Marta e Maria lo accompagnarono al suo sepolcro scavato nella roccia. Giunto sul luogo, Gesù chiede di far rimuovere la pietra che sbarrava l’entrata alla tomba e, con le parole “Lazzaro, vieni fuori!”, il defunto uscì dalla tomba. “Il morto uscì, i piedi e le mani legati con le bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: “Liberatelo e lasciatelo andare!” (Gv. 11,44). Per questo si ritiene che Betania sia simbolo per i cristiani dei sentimenti di affetto di Cristo, che dimostrano l’amore infinito del Padre per ogni suo fedele. 

Lazzaro dopo la risurrezione

Cosa accadde a Lazzaro, dopo la sua risurrezione? Seguendo quanto affermato dalla tradizione orientale, Lazzaro divenne in seguito vescovo di Cipro, luogo in cui poi, in età avanzata, morì definitivamente. Nella cripta della chiesa di Larnaca, a lui dedicata, si trova la sua tomba. Secondo la tradizione occidentale, invece, Lazzaro si dedicò poi alla predicazione in Francia, assieme alle sorelle Marta e Maria. Secondo questa ipotesi, egli fu anche nominato vescovo di Marsiglia. 

Il santuario della risurrezione e la tomba di Lazzaro

Sul luogo delle prime tre chiese edificate in passato, in particolare sui resti della basilica bizantina del IV secolo, nel 1954 fu edificata l’attuale chiesa cattolica di San Lazzaro per la Custodia di Terra Santa. L’architettura scelta ha previsto una pianta a croce greca ed è sormontato da una cupola con un grande oculo. Ogni braccio presenta decorazioni con lunette di mosaico, in cui sono rappresentate le scene evangeliche più significative relative a Betania: il dialogo tra Marta e Gesù, l’accoglienza delle due sorelle dopo la morte di Lazzaro, il miracolo della risurrezione. 

La tomba di Lazzaro, in origine composta da un vestibolo e una camera sepolcrale, venne monumentalizzata nel IV secolo e modificata man mano nelle epoche successive. I pellegrini oggi vi accedono dalla strada esterna alle chiese e alla moschea, scendendo una ripida scalinata scavata nella roccia dai francescani. 

I progetti di Pro Terra Sancta

A memoria dell’episodio raccontando nel Vangelo di Giovanni (Gv. 12,3), quando Maria utilizzò il nardo, olio estremamente prezioso, per ungere i piedi di Cristo, Betania è ancora oggi un centro artigianale importante per questo e molti altri aspetti. Al momento Pro Terra Sancta, impegnata dal 2014 in progetti di emancipazione femminile, si occupa qui di supportare l’attività delle Bethany Candles. Nelle vicinanze della chiesa di Lazzaro, le donne del luogo, a partire dall’idea di Ola Abu Damous e della figlia Odna, si sono rivelate un ottimo esempio di sostegno alla comunità: oggi si dedicano, in particolare, a ideare e modellare candele di varie forme e profumi.