Betlemme Specialitaly

SpecialItaly Palestina: storia di una importantissima collaborazione tra Italia e Betlemme

Giacomo Pizzi11 Giugno 2019

Specialitaly Palestina è il nome del Progetto di sviluppo inclusivo per il settore turistico a Beit Sahour e Betlemme. Capo fila del progetto è il Comune di Comacchio  che propone di sviluppare attività innovative di accoglienza e nel campo della ristorazione coinvolgendo 27 enti pubblici e privati di cinque regioni italiane ( Emilia Romagna, Veneto, Puglia, Basilicata e Sicilia) tra cui Consorzio Si Ferrara, Fondazione AVSI Cesena e Santa Caterina da Siena APS, Comune di Chioggia e Comune di Lavello. Il progetto è sostenuto dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

Claudia Terragni, Local Project Coordinator a Betlemme, ci racconta di come una parte centrale del lavoro, oltre al passaggio di Know-how ed esperienze sulla cucina e l’accoglienza turistica da parte dei partner italiani sia quello di sviluppare uno scambio culturale tra la realtà italiana e quella palestinese. A Betlemme nello specifico, presso la Terra Santa School, sono stati organizzati corsi di cucina da professionisti italiani ad alcuni studenti locali. Agli stessi ragazzi è stato proposto uno stage in Italia dove hanno avuto modo di incontrare le realtà che prendono parte al progetto Specialitaly come l’Istituto Remo Brindisi di Comacchio. Imparare delle competenze legate al turismo è stata quindi per i ragazzi palestinesi un’occasione di formazione che non si è esaurita nella didattica ma si è allargata alla creazione di rapporti umani intorno all’apprendimento di competenze, nell’ottica di una educazione alla cittadinanza globale.

Un’altra parte del progetto mira alla valorizzazione del centro storico di Betlemme, soprattutto nella Star Street, storica via patrimonio UNESCO che presenta numerose abitazioni in stato di abbandono. “Coinvolgendo il Comune di Betlemme – spiega Claudia Terragni –  si vogliono individuare quattro famiglie beneficiarie alle quali ristrutturare parte dell’abitazione per poter accogliere eventuali turisti e pellegrini. L’idea è che nella creazione di un’impresa la famiglia palestinese si leghi ad una Guest House per la gestione delle prenotazioni”. Tra queste Dar Al majus Guest House a pochi passi dalla Natività aperta due anni fa su iniziativa di Associazione pro Terra Sancta, Custodia di Terra Santa e Mosaic Centre Jericho. “Nella realizzazione – continua Claudia – verrà quindi data importanza alla formazione continua delle famiglie beneficiarie e anche delle realtà di turismo sul territorio.  Fare rete, fuori dalla dimensione di competitor, può essere motivo di sviluppo economico, permettendo alle Guest House di Betlemme e dintorni di collaborare e conoscersi”. Claudia così evidenzia quanto portare formazione possa realizzarsi solo dando un ruolo attivo a tutti gli attori in gioco. Creare spazi di incontro fa della formazione imprenditoriale crescita e sviluppo sostenibile, realizzando servizi di qualità e inclusivi delle fasce più fragili della popolazione.

Un altro punto di Specialitaly è la collaborazione con l’ente locale LifeGate per l’inclusione nel settore turistico di giovani e adulti disabili. LifeGate a trent’anni dalla sua fondazione è molto attiva dal punto di vista educativo nell’ambito delle disabilità realizzando un lavoro riabilitativo con la famiglie, vista la situazione di abbandono delle persone palestinesi con disabilità. Il progetto vuole quindi sempre inserirsi nel supportare la formazione di una realtà, già radicata e molto attiva sul territorio palestinese.

Ad un anno dall’avvio del progetto ClaudiaTerragni riporta una grande soddisfazione rispetto al lavoro portato avanti con tutti gli Enti Italiani e palestinesi e aggiunge: “Sono rimasta molto colpita dalle relazioni umane instaurate con i ragazzi del Terra Santa School, con le famiglie e con tutti i Partner di Specialitaly, speriamo di poter continuare e crescere sempre di più in questa collaborazione”.