Giovanni Scifoni copertina

TAMAM: Betlemme, Betania, Gerico e Gerusalemme. Sintesi del viaggio di Giovanni Scifoni in Terra Santa.

Andrea Avveduto11 Novembre 2022

Con l’ultimo video uscito sui nostri canali social per la festa dei Santi siamo arrivati alla Gerusalemme celeste. Si fa per dire, naturalmente. La metafora è stata usata nella clip per richiamare il legame indissolubile tra la dimensione terrena e quella del cielo, attraverso la morte, evidente proprio nella Città Santa.

Nell’ultima tappa del nostro viaggio iniziato a Betlemme il 6 ottobre, abbiamo raccolto alcune interviste fatte ai bambini in Terra Santa per avere le loro opinioni sull’ultimo aspetto della vita, quando si raggiunge la Gerusalemme del cielo.

Ci hanno stupito, per la loro semplicità disarmante, e secondo noi era il modo migliore per concludere il nostro viaggio. Eh già. Termina qui la prima fase dell’avventura iniziata ormai qualche mese fa, quando abbiamo chiesto a Giovanni Scifoni di pensare a un nuovo modo per rilanciare la nostra comunicazione. Un modo che fosse accattivante, e riuscisse a colpire l’attenzione per più di trenta secondi nel velocissimo mondo dei social. Ci abbiamo provato portandovi a Betlemme, Gerico, Betania, e per concludere a Gerusalemme. Il risultato lo avete visto nella rubrica TAMAM, o lo potete vedere per la prima volta qui , dove abbiamo pubblicato tutte le clip e i progetti di cui ha parlato Scifoni nel suo modo irriverente verso un certo modo di raccontare la cooperazione internazionale.

Irriverente forse, ma sempre acuto e interessante.

Non sono mancate le critiche, ovviamente, da parte di alcuni che non hanno capito immediatamente il nostro registro. Comunicativo. Ma sono arrivati anche tantissimi complimenti, e sostegni concreti ai progetti che la nostra campagna ha raccontato.

Tamam: Giovanni Scifoni e Gero Arnone con i ragazzi di Betlemme

C’è qualcosa che convince di più del senso di colpa? E’ la grande domanda che ci ha accompagnato in questo mese, quando avrete visto scorrere sui vostri social network questi brevi video che hanno richiesto tanto impegno. Non sappiamo dare ancora una risposta (è una domanda complessa sotto tanti aspetti), ma di una cosa rimaniamo ancora convinti: che donare fa bene. Non per colmare un senso di colpa, ma per sentirsi parte di una storia che comincia ad appartenerci. Per essere parte di un cambiamento che non riguarda solo le persone più “sfortunate”, ma è innanzitutto il cambiamento nostro. E siamo certi che le ONLUS possano anche dire qualcosa di più, richiamando non solo alle emozioni che ci stringono l’intestino. Le lacrime e le emozioni passano in fretta. Parlare alla mente e al cuore è più difficile, e forse meno efficace. Ma rimarcare il bene fatto non è forse ancora più interessante che insistere sui bisogni? Un bene che ci appartiene, che mi appartiene. Una storia grande di cui posso far parte, da amare e da cui essere amato? Torniamo sempre sulla stessa domanda: c’è qualcosa che convince di più del senso di colpa? Forse sì.
Ciò che avete visto è l’inizio di un percorso che vogliamo fare, con voi. Non abbiamo la pretesa di cambiare la comunicazione delle ONLUS italiane, ma semplicemente farvi suscitare nuovamente la curiosità per una storia. La nostra, la vostra storia. Perché in fin dei conti, tutto è nato da quei luoghi. E tornarci fa bene. E sostenerli fa bene. A noi e agli altri. Ecco, noi volevamo solo dirvi questo. Tamam.