Terremoto a Kos, Grecia: la testimonianza di Fra Luke Gregory e il sostegno ai cittadini dell’isola

Giacomo Pizzi26 Luglio 2017

“Nessuno può immaginare la devastazione che il terremoto di magnitudo 6,7, ha causato sull’isola di Kos. Ha colpito intorno alle 01:30 di venerdì 21 mattina, poi sono seguite 20 scosse durante  la notte. Mi trovavo a Rodi quando è successo e l’ho sentito”. A scriverci è padre Luke Gregory, parroco francescano della Custodia di Terra Santa a Rodi e Kos, che sabato mattina si è subito recato sul luogo per verificare i danni e portare conforto ai cittadini, ai turisti e ai rifugiati sull’isola.

“Abbiamo iniziato il nostro giro direttamente dall’ospedale” ci scrive, “dove abbiamo visitato alcuni dei feriti che erano stati portati lì. Qui erano ricoverati coloro che avevano fratture minori, mentre quelli che avevano subito traumi maggiori erano già stati trasferiti in centri più specializzati in altre parti della Grecia”. Tra i feriti dell’ospedale di Kos, c’è un giovane turista delle isole Faroe, Johseph. La sera del terremoto si trovava in un bar con amici quando fu colpito da un frammento di parete che gli ha danneggiato la schiena. “Joseph però era sereno – ci dice padre Luke –, gli abbiamo lasciato alcune bottigliette di acqua e una coca cola. Ci ha ringraziato di cuore… La gioia delle piccole cose!”. C’è poi una signora siriana incinta, trasportata all’ospedale dal centro rifugiati di Kos, “Sono riuscito a comunicare con lei in arabo: il terremoto le aveva causato un grande shock, ma stava bene”.

La situazione a Kos è grave: il centro storico è in larga parte distrutto e il bilancio delle vittime ammonta a 2 morti e circa 200 feriti. Anche la chiesa cattolica ha subito danni pesanti, così come la maggior parte delle statue. “Questi si possono riparare” commenta il francescano “ringraziamo Dio che la maggior parte delle persone sta bene”.

Ci vorrà tempo e parecchio sostegno per ricostruire la città, ma gli abitanti di Kos si sono già attivati in modo esemplare. “Mi ha colpito il fatto che, nonostante tutta la distruzione e la paura, i residenti di Kos, come hanno fatto durante la crisi dei rifugiati nel 2015, hanno risposto immediatamente alla sfida: sono venuti subito in aiuto delle migliaia di turisti rischiando la propria vita. Devono essere lodati per l’esemplare amore verso Dio e verso il prossimo: questo ho visto in azione sabato!”.

Associazione pro Terra Sancta è vicina alla popolazione di Kos colpita dal terribile terremoto. Come già negli scorsi anni, continua il sostegno a Fra Luke Gregory all’attività dei francescani della Custodia di Terra Santa a Rodi e Kos. In questo momento più che mai.