Tra gli anziani di Betlemme

Giacomo Pizzi27 Ottobre 2010

Di seguito sono presentate alcune storie di Betlemme. Il quotidiano impegno in attività di assistenza e prevenzione svolto dal Franciscan Social Service Office della Custodia di Terra Santa supportato da ATS pro Terra Sancta grazie al progetto “Betlemme e gli anziani” a servizio degli ultimi, è di fondamentale importanza, ed a volte di sopravvivenza, in un sistema come quello palestinese privo di ogni tipo di assistenza pubblica e sociale.

M. è nata il 21 settembre 1946, in una famiglia con 5 figlie femmine. Per pochi giorni ha avuto un fratello gemello, il figlio maschio che i genitori desideravano tanto. Entrambi sono nati con problemi di salute e purtroppo il fratellino è morto: la famiglia ha accusato la piccola di avere causato la morte del fratello, di essere una maledizione per la casa. All’età di 1 anno e mezzo è stata mandata in un convento in Libano, dove sotto costanti cure ha vissuto per vent’anni. Per tutta la vita ha prestato servizio in strutture sociali e sanitarie come volontaria. Nel 1999 diventa ospite della Società Antoniana, subisce varie operazioni prima alla testa, poi le esportano l’utero e infine le diagnosticano un tumore alla tiroide. Ad oggi è ospite della Società e quando la salute lo permette, aiuta le suore a prendersi cura delle malate perchè dice “Vivere per l’altro mi fa sentire a casa”.

S. è cresciuta in una buona famiglia, ha lavorato come sarta e non si è mai sposata. Nonostante abbia 78 anni il suo più grande desiderio, dice scherzando, è di trovare marito perchè non è mai troppo tardi! Sei anni fa in seguito ad una infezione agli occhi che i dottori non sanno come curare, comincia a perdere la vista fino a diventare cieca. La sua famiglia non avendo disponibilità economica per assicurarle delle cure private decide di farla ricoverare in un centro anziani e da allora è ospite della Società Antoniana. In lacrime dice che la sua vita non le piace perchè si sente abbandonata: nessuno dei famigliari le fa più visita. Solo una nipote, raramente, va a trovarla portando con sè della frutta: è l’occasione per S. più felice da assaporare.

Fin da piccola M. sente il desiderio di prendere i voti, così da Ramallah si treasferisce a Gerusalemme per entrare in convento. All’età di circa vent’anni i suoi genitori divorziano e Maria decide di lasciare momentaneamente il convento per andare a vivere col padre, rimasto solo a casa. Nonostante non abbia ancora preso i voti, porta sempre l’abito. Dopo la morte del padre chiede di tornare in convento ma non viene accettata, così va a Betlemme e comincia ad aiutare gli anziani che per non stare da soli le danno un tetto sotto il quale vivere. Dopo la morte di un’anziana signora che la ospitava da qualche anno, vive una terribile esperienza che le segnerà la vita: la famiglia dell’anziana la caccia di casa e M. è costretta a vivere per strada. La vita per strada e la costante paura di essere maltrattata la porta alla pazzia. Un giorno un prete vede questa donna mendicante con abito da suora e decide di aiutarla. Inizialmente viene ricoverata in manicomio e quando le sue condizioni di salute migliorano, viene portata alla Società Antoniana, dove vive da sei anni. Ad oggi soffre di attacchi di panico e più volte ha tentato di scappare dalla casa di cura. Ora possiede un gatto che cura come se fosse suo figlio: prendersi cura del suo gatto la fa stare bene.

Anna Colombi, volontaria ATS pro Terra Sancta a Betlemme

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Guarda il video sul progetto “Betlemme e gli anziani di Terra Santa”