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Un mese a Gerusalemme, aiutando le famiglie cristiane: “un’esperienza unica”

Giacomo Pizzi9 Agosto 2013

José Carlos è un giovane ingegnere di Albacete (Spagna) che ha scelto di dedicare il suo periodo di vacanza al volontariato in Terra Santa per le famiglie di Gerusalemme. Per poco più di un mese è stato impegnato presso l’Ufficio tecnico della Custodia di Terra Santa nell’ambito del progetto “Gerusalemme, Pietre della Memoria”, e queste sono le sue parole al termine del servizio:

Queste settimane sono state un’esperienza unica. Vorrei che tutti potessero fare un’esperienza simile, per poter poi andare a raccontare ciò che si vede e si vive in Terra Santa, la terra madre di quello che siamo. Non mi sarebbe stato possibile venire senza l’opportunità che mi ha dato ATS pro Terra Sancta, coinvolgendomi nei lavori di preparazione di una delle fasi del progetto “Gerusalemme, Pietre della Memoria”.

Il lavoro sul campo mi ha permesso di conoscere diverse famiglie che abitano la Città Vecchia di Gerusalemme: il loro modo di vivere, e soprattutto la loro grande ospitalità. È bello e si impara molto da chi non ha bisogno di molto per vivere, e che tutto quel che ha – poco o molto che sia – lo offre agli altri.

Nel mio compito di misurare e disegnare le piante delle case, preparando il lavoro successivo di restauro, mi sono reso conto che molte di queste case sono decisamente piccole, e necessitano urgenti interventi per evitare le infiltrazioni d’acqua, l’umidità…

Credo sia molto importante questo progetto, non tanto per la conservazione delle abitazioni in sé, quanto per preservare la presenza delle famiglie che le abitano, che sono parte delle fondamenta della Città Santa.