Una luce per Aleppo

Una luce per Aleppo

Giovanni Caccialanza11 Febbraio 2022

“Accendiamo una luce per Aleppo”. Può suonare così un appello urgente che oggi ci giunge dalla Siria. È il grido a cui abbiamo risposto.

Il quadro

Il gelo ha travolto il Medio Oriente in queste ultime settimane d’inverno. In Libano, le temperature sono precipitate sotto lo zero nel giro di qualche giorno, e per due settimane si sono mantenute rigidissime. La gente di Beirut, capitale del Paese, fino a qualche anno fa abituata a uno stile di vita occidentale, ha dovuto cominciare a bruciare le proprie scarpe pur di avere una stanza calda, a casa.

Così anche in Siria: a Damasco, la temperatura è rimasta stabilmente prossima allo zero – se non al di sotto – per vari giorni. La neve è scesa abbondante, e ha paralizzato trasporti e servizi essenziali. Il governo siriano, ci raccontava settimana scorsa il nostro project manager nell’area, Ayham Khoury, ha dovuto concedere dieci giorni di sospensione delle attività. Troppo pericoloso muoversi con neve e ghiaccio per le strade, senza mezzi adeguati, senza strumentazioni adeguate.

La Siria nel gelo e nel silenzio

In Siria, la neve e il freddo non sono delle novità. Le basse temperature sono “celebri” nel Paese, ci ricordava padre Ibrahim al-Sabagh, di Aleppo, qualche tempo fa. Ma negli ultimi anni, le possibilità di far fronte alle intemperie si sono ridotte.

Le sanzioni internazionali approvate contro il governo siriano nel giugno 2020, infatti, hanno provocato una sostanziale impossibilità di acquistare carburante, l’unico mezzo di riscaldamento per le case siriane. Per avere acqua calda disponibile, si ricorreva a generatori di elettricità, alimentati, appunto, a gasolio. Tolto il gasolio, è tolta l’acqua calda. Ma il freddo non è tolto.

Il governo siriano ha cercato di rimediare alle difficoltà della popolazione distribuendo gratuitamente qualche litro di carburante. Ma gli sforzi delle autorità non sono commisurati ai bisogni della gente: si calcola che un nucleo familiare abbia bisogno di circa 600 litri di carburante per resistere durante l’inverno. Il governo arriva a distribuirne 50.

Senza luce ad Aleppo

In questo quadro interviene un’ulteriore complicazione: l’amministrazione pubblica non è più in grado di fornire alla popolazione energia elettrica con continuità. Le devastazioni della guerra, gli effetti distruttivi delle sanzioni internazionali e un goffo tentativo di rivoluzionare il consumo energetico in Siria hanno portato ad avere elettricità per pochi momenti al giorno. Due o tre ore; non di più.

Nel Nord della Siria, nella città di Aleppo, il simbolo della guerra che ha devastato il Paese, le distruzioni materiali fanno da contesto a questa nuova povertà. E a dramma si aggiunge dramma.

Una luce per Aleppo

Ecco perché proprio lì siamo intervenuti con il nostro progetto Una luce per Aleppo. In questa città siriana, diventata il simbolo del conflitto che ha divorato ogni realtà nel Paese, Pro Terra Sancta installa pannelli solari per garantire autonomia energetica ai nuclei familiari. L’elenco dei beneficiari viene stilato con attenzione alla composizione del nucleo familiare: a seconda del numero di bambini, di anziani, di persone fragili, l’installazione dei pannelli è realizzata con più o meno urgenza. E questo vuol dire che i nostri uffici si impegnano nella conoscenza personale dei beneficiari dell’iniziativa. I nomi sulla carta nascondono storie, rapporti, racconti… Nascondono l’ascolto paziente dei nostri operatori.

I pannelli che installiamo sono di due tipi: alcuni servono per riscaldare l’acqua e pomparla nelle case; altri servono invece per erogare energia elettrica in vista degli utilizzatori (frigoriferi, lampadine, elettrodomestici…). Il costo per ciascun pannello solare, coperto da Pro Terra Sancta, è di 500 euro circa: l’equivalente del reddito medio di cinque impiegati in Siria.

I pannelli consentono il riscaldamento di 200 litri d’acqua o l’erogazione di 3 Ampère di corrente nelle ore diurne (e uno durante la notte). Cifre che significano vita: vogliono dire una luce accesa per studiare, un cibo conservato per qualche giorno, la pulizia di un ambiente domestico; addirittura, forse, il funzionamento di apparecchiature mediche a cui è sospeso un alito di vita.

Accendi anche tu una luce per Aleppo!