Dar Al-Majus: casa di Speranza a Betlemme

Amy Rodriguez28 Settembre 2021

Brillano, a Betlemme, le prime luci dell’alba, e fra le vie deserte si disegnano le prime ombre del giorno. L’aria fresca e già autunnale, in questo venerdì settembrino, è immota e silente. 

D’un tratto si avverte il rumore di un martello, e nell’incerto chiarore del mattino si scorgono i primi uomini al lavoro in Star Street, a pochi metri dalla Basilica della Natività. 

È nel cantiere della Community Home di Dar al-Majus che si lavora. Qui, dove Gesù, in fasce, ricevette la visita dei Magi (ed infatti Dar al-Majus significa proprio ‘luogo dei Magi’) sta venendo ultimata la Community Home finanziata da Pro Terra Sancta. Oggi, gli uomini al lavoro stanno concludendo la posa del tetto, e la struttura va sempre più assomigliando ad una casa vera e propria. 

Il cantiere sorge in un antico edificio betlemita, che sta venendo restaurato per fare spazio al nuovo progetto. La sfida di questa ricostruzione è stata vinta grazie al coinvolgimento della comunità locale nei lavori, un punto su cui si è insistito da subito. La pandemia ha certo prolungato i tempi dell’opera, ma con la costruzione del tetto, la fine è davvero in vista. 

Il luogo dei Magi diviene dono per la comunità

Dar al-Majus, luogo dei Magi, è da sempre teatro di scambio e di dono. Per questo la Community Home che vi sorge si farà luogo di condivisione e sostegno concreto per le famiglie di Betlemme. All’interno, le persone troveranno assistenza sociale e sanitaria. Soprattutto, la Dar al-Majus Community Home sarà una scuola di avviamento professionale per tutti i giovani betlemiti che, a causa della pandemia da Covid e delle sue devastanti conseguenze economiche, si trovano oggi disoccupati. 

Ma la Community Home sarà anche scrigno prezioso per la storia della città natale di Gesù. I pellegrini e i turisti che da ogni parte del mondo si recano a Betlemme potranno frequentare un’esposizione permanente in cui sono illustrate storia e cultura del centro abitato. A guidare i visitatori un filmato immersivo che ha come protagonista Giovanni Scifoni, un noto attore italiano. 

Ora che la polvere dei lavori comincia a diradarsi, l’obiettivo finale è davvero in vista. Da ogni parte sono visibili le tracce del restauro che ha reso il vecchio edificio la nuova casa per la comunità betlemita. Un restauro che ha visto protagonisti giovani, uomini e donne locali. Sono stati interpellati, infatti, architetti, ingegneri, operai, manovali e muratori di Betlemme, perché fosse chiaro che dopo la pandemia, la speranza rinasce grazie alla comunità.

Hossam e Daniel

Storie dal cantiere

Nel gran numero di uomini e di donne che sono passati in questi anni dal cantiere, oggi sono Hossam e Daniel a raccontarci qualcosa di questa fase conclusiva dei lavori.

Hossam ha 33 anni, una laurea, e il sogno di poter essere maestro alle elementari. «Ho finito l’Università 10 anni fa», racconta, «e un giorno vorrei riuscire a insegnare». La vita è andata però diversamente, e si è trovato privo di un lavoro a causa delle pesanti condizioni economiche che impediscono una stabilità. La pandemia ha aggravato la situazione, ed ora Hossam è chiamato a dare a sua moglie e ai due bambini una certezza sul presente e una speranza sul futuro. Il cantiere della Dar al-Majus Community Home è il luogo in cui queste garanzie sono diventate possibili, e perciò Hossam afferma di essere «felice di fare questo lavoro», per quanto sia lontano dalle sue aspirazioni.

Daniel ha solo 17 anni e l’Università non la vedrà mai, probabilmente. Anzi, il ragazzo ha dovuto lasciare anche il liceo, per aiutare la madre e i fratelli più piccoli che sono rimasti sprovvisti di una fonte di guadagno. «All’inizio facevo un po’ di tutto», dice. Poi, guardandosi intorno, e percorrendo con lo sguardo il cantiere aggiunge: «ora sto imparando a fare il muratore». 

I suoi occhi si illuminano quando tiriamo fuori la fotocamera per fare qualche scatto a lui e al cantiere: “diventerò famoso! Diventerò famoso!”, urla entusiasta. Potevamo deluderlo? A soli 17 anni ha già le responsabilità di un capofamiglia. Vederlo ridere ed essere felice con poco è meraviglioso! Grazie al vostro sostegno, avere un impatto positivo sulla comunità della città che ha dato i natali a Gesù è diventato possibile. Non vediamo l’ora di svelarvi i risultati del lavoro di Daniel, di Hossam e della nostra squadra! Non vediamo l’ora di accogliervi nella nostra (e vostra) nuova casa, la Dar Al-Majus Community Home!