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Getsemani: il monte degli ulivi e i luoghi della passione di Gesù

Amy Rodriguez12 Agosto 2021

Il complesso dei Getsemani, che ospita il giardino dell’Agonia, la Basilica e la grotta, è uno dei luoghi santi più significativi di Gerusalemme e della Terra Santa e va visitato portando con sé il Vangelo. 

Giovanni, infatti, riporta con chiarezza che è proprio qui che iniziò la Passione di Cristo, ben descritta da Marco come uno dei momenti più umani di Gesù; un momento di dubbio, ribellione e sofferenza e, poi, di piena accettazione. 

Ripercorrete con noi i primi  passi di Gesù verso la Resurrezione, perdetevi nella bellezza della Chiesa delle Nazioni e scoprite dove si trova la tomba di Maria

Il Monte degli ulivi 

Tra colpi di clacson, motorini che sfrecciano e schiamazzi, gli ulivi ultracentenari osservano dal fondovalle del torrente Cedron le mura di Gerusalemme e la porta d’oro, l’unica a rimanere chiusa perché porta direttamente alla spianata delle moschee. 

Secondo la tradizione cristiana, è da questa porta che Gesù entrò in trionfo a Gerusalemme la Domenica delle Palme. Mentre gli ebrei aspettano ancora che da qui entri il Messia. Per i musulmani, invece, l’apertura della porta coinciderà con il Giorno del Giudizio.  

Gli ulivi del Getsemani, però, sono indifferenti alle profezie e al traffico. Le loro radici affondano direttamente nella storia: datati al XII sec. d.C., l’epoca crociata, provengono tutti dallo stesso antico albero, venerato dai cristiani perché connesso all’Agonia di Cristo

monte ulivi

Non solo, recenti studi del Centro Nazionale di Ricerca di Firenze hanno confermato che questi alberi, che hanno più di 800 anni, godono di ottima salute e non sono stati per nulla danneggiati dallo smog della città. 

Piccola curiosità: fra quelli ultracentenari ve ne è uno più piccolo e giovane, regalato da Papa Paolo VI nel 1964 durante il suo primo viaggio in Terra Santa.

GETSEMANI

Getsemani

C’è davvero qualcosa di speciale in questo luogo situato alle pendici del Monte degli ulivi, poco fuori dalla città santa. Ci troviamo infatti al Getsemani, il podere in cui Gesù si ritirò per pregare dopo l’ultima cena. Qui venne tradito da Giuda e fu arrestato per essere crocifisso. 

Non ci sono dubbi sul fatto che questo luogo, con l’orto degli ulivi, la Basilica delle Nazioni, la grotta dove venne seppellita Maria, sia lo stesso descritto dai Vangeli, quello dove Gesù si ritrovò ad affrontare il peso del suo destino.  

Getsemani è un toponomastico – un nome di luogo – che deriva dalla parola aramaica “gath shemanim” ossia “frantoio”. La forte presenza di ulivi tutt’attorno, attestata dal II sec. a.C. come confermano gli archeologi, è un’ulteriore conferma. 

Giovanni riporta che Giuda stesso sapeva benissimo di poter trovare Gesù in ritiro presso l’orto degli ulivi. Il legame fra Gesù e la famiglia proprietaria del podere doveva essere di grande amicizia e la frequentazione costante

La grotta degli ulivi e la tomba di Maria 

Nel complesso del Getsemani, è di proprietà dei francescani dal 1666, si trova infatti una grotta incassata nel terreno del fondovalle. Gesù, che si trovava a Gerusalemme per la Pasqua ebraica, era solito alloggiare coi suoi discepoli presso questo riparo. 

È a questa grotta, una cavità naturale alta poco più di 3 metri, che Giuda condusse il gruppo di soldati per far arrestare il Messia. 

Di fronte alla grotta, la tomba di Maria. Simile per conformazione a quella del Santo Sepolcro, scavata nella roccia e poi monumentalizzata con un’edicola, è racchiusa in una chiesa crociata. 

Scendendo 47 gradini, si arriverà alla cripta scavata nella roccia e in parte costruita in muratura: ecco il sepolcro di Maria. Di recente il piano dell’altare è stato sollevato: il vano del sarcofago è in nuda pietra e ha tantissimi fori, tanti quanti le reliquie dalla tomba di Maria che sono in Europa. 

Gli scavi archeologici di Bagatti degli anni ‘70 hanno confermato che la tomba di Maria fa parte di una ben più vasta necropoli, altro particolare che la rende simile alla deposizione di Gesù sul Golgota. 

La Basilica delle Nazioni

È tempo di risalire e visitare la Basilica delle Nazioni, chiamata così perché ognuna delle dodici cupole delle tre absidi progettate dall’architetto Antonio Barluzzi è stata consacrata a Cristo da diverse nazioni, Italia compresa. 

La chiesa moderna è stata costruita sopra le fondamenta della chiesa bizantina. Essa fu fatta costruire dall’imperatore Teodosio I nel 385 d.C., ricostruita e dedicata al Salvatore al tempo dei crociati e poi distrutta dal Saladino. Insomma, il culto di questo luogo sacro è antichissimo. 

Consacrata nel 1924, la basilica delle Nazioni, ruota attorno alla pietra dell’agonia. Su questo masso Gesù pregò e sudò sangue chiedendo al padre di allontanare da lui il calice che rappresenta la Passione e la Morte

Impossibile non notarla nella semioscurità che avvolge il tabernacolo. Una delle particolarità della chiesa è infatti l’atmosfera che ricorda la notte oscura durante la quale avvenne il tradimento di Giuda e l’arresto del Cristo. 

La volta del soffitto, infatti, è decorata con un cielo stellato che si scorge fra rami di palme e olivi. E’ come se il giardino fiorito continuasse all’interno della chiesa. 

Qui l’angoscia del Cristo diventa quasi tangibile. Un momento di raccoglimento è d’obbligo prima di uscire e ritornare nella Gerusalemme caotica fra i clacson, motorini che sfrecciano e schiamazzi.