Giordania, la vita difficile dei profughi siriani e iracheni

Giacomo Pizzi27 Gennaio 2016

Anche in Giordania Associazione pro Terra Sancta da diverso tempo collabora con i frati francescani di Amman, le parrocchie latine ed altre organizzazioni locali, per alleviare l’emergenza umanitaria dei profughi in fuga dalle aree di conflitto.

Vengono dalla Siria, dall’Iraq o dall’Egitto. Sono famiglie che cercano asilo perché non hanno più niente, se non quell’ultimo briciolo di speranza che gli permette di ripartire da zero in un altro Paese. Alcuni di questi sono costretti nei campi profughi allestiti dalle organizzazioni umanitarie, ma la maggior parte chiede ospitalità alle comunità locali.

La Giordania è una tappa fondamentale di questo eterno esodo e si trova ad accogliere un numero sempre crescente di profughi. Oggi ospita quasi un milione e mezzo di rifugiati provenienti dalla Siria, circa il 21% della popolazione giordana che conta quasi sette milioni di abitanti.

Con l’intensificarsi dei conflitti, la situazione si è ulteriormente aggravata a partire dall’estate 2014: le scuole sono sovraffollate, i rifugiati non possono lavorare, se non in nero in alcuni casi, ma gli stipendi sono stati dimezzati e il prezzo della vita è altissimo. Molte sono le istituzioni e le associazioni internazionali che prestano servizio per garantire un primo aiuto nelle situazioni di emergenza attraverso l’allestimento di campi, di centri di primo soccorso, attraverso la distribuzione di beni di prima necessità e l’importante supporto psicologico.

Ma il problema più grande si riscontra nel lungo periodo, quando famiglie e singoli individui accolti nei centri di prima accoglienza devono essere ricollocati in appartamenti o quando chi già viveva in case in affitto, finisce i propri risparmi.

Durante l’anno passato, grazie all’aiuto di tanti donatori e amici, si è riusciti ad intervenire a questo livello di emergenza, garantendo un aiuto economico mensile per i beni di prima necessità, l’affitto, i medicinali e le cure mediche.

Inoltre sono stati erogati finanziamenti a beneficio di studenti siriani, iracheni e giordani appartenenti a famiglie numerose e in condizioni di particolare bisogno. Infine, parte dei fondi è stata destinata alle opere di carità. Ne hanno beneficiato una casa di accoglienza per orfani e la scuola di Terra Sancta che ha usato le risorse per l’acquisto di vestiario, zaini e cibo per i bambini più poveri.

Grazie a questo aiuto da parte dei fratelli cristiani – ci dice una delle persone che abbiamo aiutato – mi sono sentito sollevato. Ora sto meglio , soprattutto spiritualmente!” Aver potuto comprare i medicinali, quindi, non solo gli ha permesso di riprendersi fisicamente, ma lo ha fatto anche sentire amato, non abbandonato da tutti.

Aiutare i profughi in Giordania vuole dire molto. Sostienili anche tu!