Giordania: ricucire il futuro con fili di speranza. Arriva il nuovo laboratorio per le giovani profughe dall’Iraq

Giacomo Pizzi5 Novembre 2018

Venerdì 19 ottobre, alla presenza del Nunzio Apostolico in Iraq e Giordania Mons. Alberto Ortega, di Mons. Lalli consigliere della Nunziatura Apostolica di Amman, del Vicario Patriarcale per la Giordania Mons. Shomali e del dott. Marco Salaris rappresentante dell’Ambasciata italiana in Giordania, ad Amman presso la parrocchia di San Joseph, è stato inaugurato il nuovo laboratorio sartoriale Rafedin, uno spazio progettato e realizzato sull’esempio dei più moderni laboratori sartoriali.

La costruzione del nuovo laboratorio, che si inserisce all’interno del progetto “Ricucire il futuro con fili di speranza – Formazione professionale per le donne rifugiate in Giordania Rafedín – Made by Iraqi girls”,  finanziato dal COMITATO 8×1000 della Conferenza Episcopale Italiana e grazie al contributo della Missionszentrale der Franziskaner e della Arcidiocesi di Colonia, si rivolge a giovani donne irachene fuggite dalla guerra, coinvolgendole in un’attività lavorativa imperniata sull’arte della tessitura sulla base dei modelli e delle tecniche della arte tessile italiana.

Questo nuovo spazio di lavoro ha reso possibile coinvolgere ben 10 nuove ragazze che hanno abbracciato il progetto Rafedin con entusiasmo, gioia e commozione, grazie anche alla calorosa accoglienza delle “vecchie ragazze Rafedin”, come scherzosamente amano definirsi. Finalmente un nuovo spazio, più grande e attrezzato, comodo e confortevole che hanno già trasformato anche in un ambiente allegro e accogliente. Perché anche questo è Rafedin, non solo un importante luogo di formazione e lavoro ma anche un ambiente di condivisione in cui le giovani ragazze hanno ritrovato l’entusiasmo e il sorriso.

Il progetto si inserisce in un insieme di iniziative promosse da ATS pro Terra Sancta, con il coinvolgimento di partner locali, mirate a sostenere le famiglie fuggite dalle persecuzioni in Iraq, e a migliorare quanto più possibile la loro permanenza in Giordania, nonostante le difficoltà sia a livello materiale sia a livello psicologico che si ritrovano ad affrontare ogni giorno. L’idea di questo progetto nasce dalla volontà di supportare le ragazze rifugiate irachene, nella loro condizione di soggetti particolarmente deboli, attraverso un’attività concreta al fine di acquisire nuove competenze spendibili in futuro nel Paese che vorrà accoglierle.

L’evento – a cui hanno partecipato circa 200 persone – è stato l’occasione per presentare agli ospiti la nuova collezione autunno/inverno realizzata dalle ragazze sotto la guida della stilista del progetto Antonella Mazzoni. L’ultimo mese di formazione è stato per le ragazze particolarmente intenso e impegnativo ma anche estremamente stimolante e fruttuoso. Come la stessa Antonella ricorda a tutti gli amici presenti all’evento, “i progressi registrati sono davvero notevoli, impensabili certamente quando oramai quasi tre anni fa è iniziata la fantastica avventura Rafedin”. Ma quello che a distanza questi anni continua a stupire Antonella è soprattutto “l’energia e la straordinaria forza delle ragazze percepibile da chiunque si avvicina a questo incredibile progetto”.

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