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Il bellissimo Iftar dell’amicizia con le donne di Betania

Giacomo Pizzi28 Maggio 2019

Con il termine arabo Iftar si indica il momento in cui i fedeli musulmani riprendono a bere e a mangiare dopo aver trascorso la giornata in completo digiuno dall’alba al tramonto del sole. Il digiuno è una pratica religiosa dell’Islam che dura tutto il mese di Ramadan, il mese in cui si ricorda la rivelazione del Corano a Maometto. L’iftar generalmente è un momento conviviale da vivere con famiglia e amici.

All’imbrunire si percepisce nell’aria una trepidante attesa, tutto è sospeso fino all’annuncio del muezzin. Infatti, solo quando da tutti i minareti si sente intonare il canto religioso, i fedeli possono tornare nuovamente a bere e a mangiare. Dopo una giornata di arsura, che nei mesi caldi diventa una prova difficile da affrontare, uno dei migliori modi per rifocillarsi è sicuramente bere il dolce succo di mandorla o il tamar (una bevanda a base di datteri) accompagnate da zuccherini datteri maturi. Così è iniziato anche l’iftar che le donne dell’associazione Shorouq di Betania hanno preparato per le donne dello Staff di Associazione pro Terra Sancta e per alcuni membri del Mosaic Centre: una cena di condivisione per far conoscere le tradizioni musulmane e per vivere insieme un momento di scambio personale al di fuori della relazione strettamente lavorativa.

Associazione pro Terra Sancta, infatti, sostiene le molteplici attività che si svolgono in questo centro femminile nella città di Lazzaro: dalla produzione di saponi e creme di bellezza a base di prodotti naturali presenti sul territorio, al ricamo di vestiti e corredi seguendo le tecniche tradizionali, fino alle preparazioni di pasti per le mense delle scuole di Betania.

Inoltre Sourouq organizza corsi di formazione e momenti di incontro sulla prevenzione del cancro al seno, dà sostegno a donne in difficoltà e cerca di aiutare nell’avviare piccole attività imprenditoriali al femminile. “Ho conosciuto l’associazione perché mia mamma frequentava il centro quando le hanno diagnosticato il cancro – ci dice Shereen – ho studiato fotografia e belle arti, tramite i corsi di Shourouq sto imparando come far conoscere la mia arte”. Anche Aamaal, 19 anni, ha la passione per l’arte, una tradizione che la sua famiglia tramanda da generazioni. Aamaal, soffre di una grave disabilità motoria fin da bambina, l’associazione la aiuta con le cure mediche, per lei disegnare e dipingere sono una passione ed un modo per esprimere sé stessa. “Ha una pagina su Instagram dove posta i suoi lavori” ci dice con fierezza Fareeda, sua sorella, che si prende cura di lei e la segue costantemente. Alla cena erano presenti molte giovani ragazze che usufruiscono dei servizi offerti dalla Society for Women di Betania: “Se tu hai un’idea Shourouq ti aiuta a svilupparla, organizzano corsi di approfondimento per imparare a migliorare le nostre attività” ci conferma Hasna, con in braccio la sua bellissima bimba Nouf. “Sono una nutrizionista: cucino per feste private, matrimoni e mi occupo anche dell’organizzazione e dell’allestimento”. Hasna ha 29 anni e due figli piccoli, il marito aveva un’impresa che ha dovuto chiudere; dalle sue parole ci fa intendere come per una donna palestinese non sia facile trovare lavoro, aprire un’attività e aiutare nel mantenimento della famiglia.

Tanti racconti personali che sono emersi tra un assaggio di Kabse (un pasto a base di riso speziato, verdura, uva passa e pollo), ricche insalate e kubbeh (polpette di carne fritte) e tanti altri manicaretti preparati da Dima e dalle altre signore del centro. Anche Dima, 24 anni, ha studiato come nutrizionista, la sua passione è la cucina: “Ho creato questo piatto a base di fagiolini, funghi, yogurt e zenzero che va mangiato alla fine del pasto per aiutare la digestione. Uso molto le erbe, al posto delle spezie quando cucino e cerco di creare piatti buoni e salutari”.

“Scambiarsi ricette, imparare come preparare nuovi piatti della tradizione locale è un modo diverso per entrare in contatto con loro e creare un legame di fiducia reciproca” dice Maria Stella di Associazione pro Terra Sancta “Questi momenti di scambio ci aiutano nel fare meglio il nostro costante lavoro di promozione e sostegno della comunità locale”.

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