Vincenzo di fronte al palco

La via dei Magi, la via della cultura

Amy Rodriguez9 Luglio 2021

Una signora guarda da lontano i quattro scout sistemare le sedie colorate e i musicisti tirare fuori gli strumenti dalle custodie. Perplessa si chiede come farà a spostare l’auto con la strada bloccata da una platea e un palco. 

Sbracciandosi, Vincenzo le fa cenno di avvicinarsi. “Oggi c’è una serata musicale e l’inaugurazione di una mostra, signora Maryam”, le spiega prima di girarsi verso uno dei ragazzi e chiedergli di aiutare l’anziana a fare retro con l’auto. 

“Verrà?”, chiede Vincenzo che cura i progetti di pro Terra Sancta a Betlemme. “Forse”, risponde enigmatica Maryam. Un sorriso divertito le increspa le labbra. “Qui in mezzo alla strada?” chiede. “Qui in mezzo alla strada”, risponde ridendo Vincenzo, “proprio così!”. 

La cultura invade la strada della stella 

Il mini festival culturale, mini perché dura due settimane ed è concentrato nello spazio del bel Mosaic Centre di Betlemme, negozio e laboratorio ricavato da un vecchio panificio con tanto di gigantesco forno, ha invaso la Star Street. 

Star Street è la più antica via esterna alla città vecchia di Betlemme” ci spiega il Sindaco della città. Come la stella cometa che dà il nome alla strada, scie di pellegrini passavano da Star Street per raggiungere la vicina basilica della Natività. 

Un tempo questa zona era animata da laboratori artigianali di ogni tipo: chi lavorava il legno di ulivo, chi creava capolavori di madreperla, chi realizzava oggetti e gioielli in argento. 

Poi, col tempo, il cambiare dei gusti, la recessione economica e il colpo di grazia dovuto alla pandemia, la vivace stradina si è svuotata ed è stata pian piano abbandonata dai proprietari dei negozi.

Uno sguardo nuovo sui luoghi di sempre 

Qui ora, nelle graziose case di pietra coi portoni colorati di lilla, giallo e turchese, un intervento estetico fatto di recente dalla municipalità per iniziare a recuperare la zona, rimangono solo anziani. 

Sono i loro volti gli scorci più belli della via, interni di case, depositi, vecchi laboratori  e palazzi nobiliari ad animare le fotografie di Elias Halabi. La sua mostra si intitola “Vene”: vena è la via animata dal fluire di persone, storie e identità degli abitanti di Star Street. 

Volevamo che i protagonisti di questa iniziativa fossero gli abitanti della zona”, spiega Vincenzo, “e l’idea di fare un evento per strada ci piaceva: serve per guardare gli spazi a cui siamo abituati in modo diverso”. 

Cultura sotto il balcone 

Il festival, reso possibile dalla collaborazione con Municipalità e Fondation Assistance Internationale, è stato accolto con curiosità e interessa ma un po’ di timidezza: non si è abituati a mostre e musica dal vivo per esaltare la bellezza, la storia e la cultura di un quartiere. 

La cultura è percepita come elitaria, qui. Se le persone non sono abituate a muoversi da casa, siamo noi a portare la cultura a casa loro, anzi, sotto il loro balcone!”, aggiunge Vincenzo.

“Abbiamo voglia di recuperare questi spazi e vederli rianimarsi con cafè, negozi, posticini dove sentire della musica dal vivo. In città vecchia non ce ne sono perchè mancano parcheggi e i giovani si spostano fuori dalla città ogni volta”, ci spiega Issa. 

Issa Babish si occupa della gestione delle nostre Guesthouse e dei progetti di valorizzazione turistica e culturale. “C’è voglia di divertirsi a Betlemme”, dice, “soprattutto dopo un anno e mezzo di incertezza economica e crisi sanitaria”. 

La strada dei Magi porta alla Community Home 

Questa serata è stato un test importante per Betlemme e per Pro Terra Sancta: il numero di persone che hanno visitato la mostra, il Mosaic Centre e si sono fermate per il concerto ha superato le aspettative. 

Presto aprirà anche il nuovo Dar al Majus Community Home, un luogo dove la comunità locale potrà trovare assistenza sociale e finanziaria, corsi di formazione e inserimento lavorativo. 

Non solo luogo di solidarietà: il vecchio palazzo restaurato ospiterà anche uno spazio museale dedicato al patrimonio storico e religioso di Betlemme presentato ai pellegrini e ai cittadini attraverso un’esperienza visuale e virtuale immersiva. 

“L’affluenza, l’entusiasmo, la disponibilità… l’apprezzamento e il riconoscimento di chi è qui stasera ci incoraggia a continuare sulla via dei Magi nonostante tutte le difficoltà e la stanchezza”, ci confessa Vincenzo. 

Non è mancata neanche la Signora Maryam: la rivedremo più tardi affacciata al balcone e poi fra la folla di persone sedute di fronte al palco ad ascoltare Lina, la giovane cantante di Betlemme che, prima del Covid, animava le serate di Dubai con la sua voce. 

Stasera, accompagnata da mandolino, qanun (una sorta di cetra), contrabbasso e percussioni in un repertorio folk ispirato alla memoria storica della città, ha cantato la gioia, amicizia e solidarietà: tutto ciò che la Star Street indica per Betlemme.