“Le opere non si possono fermare”. Testimonianza dei volontari a Betlemme

Giacomo Pizzi24 Marzo 2020

Matteo, volontario a Betlemme, ci racconta come si vive a Betlemme durante l’emergenza Corona Virus, ma soprattutto come le opere di carità continuino ad operare anche grazie ai giovani volontari coordinati dall’Associazione Pro Terra Sancta.

Facciamo una bella chiacchierata con Matteo, educatore professionale e volontario del Servizio civile in forza all’Associazione Pro Terra Sancta.

In seguito all’emergenza Corona Virus (38 casi nei territori palestinesi), l’Autorità ha dichiarato lo stato di emergenza la notte del 14 marzo 2020. Vincenzo Bellomo, responsabile dell’Ufficio Pro Terra Sancta di Betlemme, ha immediatamente deciso di trasferire tutti i volontari presso la Guest house Dar Al Majus gestita dall’Associazione. Al momento i volontari vivono e lavorano in questa struttura, divenuta di fatto il “quartier generale” di Pro Terra Sancta a Betlemme. Qui si convive serenamente pianificando di giorno in giorno le attività lavorative.

Mancanza di personale

Le opere di carità del territorio rischiavano di rimanere sguarnite, ma i volontari sin da subito si sono resi disponibili. Prendendo tutte le dovute precauzioni (mascherine, guanti ecc.) si sono attivati dimostrando grande sensibilità. La prima opera è la Società Caritatevole Antoniana dove sono al servizio le Suore Gianelline: qui sono accolti gli anziani e da tempo Pro Terra Sancta si occupa di sostenerne i progetti e le attività. In questo periodo, data la mancanza di Suor Caterina, bloccata in Giordania a causa della pandemia, lo stesso Matteo, Azzurra e Rosaria aiutano Suor Lisi in cucina “tagliando frutta e verdura e dando una mano con le pulizie”.

La seconda opera, vicinissima alla Chiesa della Natività, è la Hogar Nino Dios diretta dalle Suore del Verbo Incarnato che si prendono cura di bimbi con disabilità. Il percorso scolastico-educativo di alcuni di loro è sostenuto da Pro Terra Sancta. I volontari Anna e Umberto danno da mangiare ai bambini, aiutano ad organizzare le attività mattutine e fanno piccoli interventi di manutenzione.La terza opera è la Home of Peace in cui le Suore di Madre Teresa di Calcutta si occupano del sostegno di uomini che presentano patologie psichiatriche. Pro Terra Sancta la sostiene inviando volontari come Annachiara che “si occupa della lavanderia e delle attività di intrattenimento”.

“Grazie a questi volontari, che nonostante le difficoltà nei loro paesi, hanno deciso di rimanere qui a darci una mano”

Suor Lisi, Società Antoniana di Betlemme

Noi ci siamo e andiamo avanti 

La situazione è estremamente delicata. Il COVID-19 fa paura, anziani e bambini sono soggetti a rischio, ma come sottolinea Matteo a più riprese “Le opere non si possono fermare”. Per questa ragione i volontari, non senza preoccupazioni, ma con coraggio, non si sono mai tirati indietro. Ci preme evidenziare quella che potrebbe dirsi la bellezza della semplicità. Alla professionalità del rispetto delle misure di igiene e sicurezza, i volontari uniscono la vicinanza a queste persone fragili nel quotidiano. Piccoli gesti, ma costanti e densi di umanità. Da ultimo, in un momento difficile per il nostro Paese, siamo orgogliosi di essere anche rappresentati dai nostri volontari di Pro Terra Sancta: Azzurra, Rosaria, Anna, Annachiara, Umberto e Matteo.

È il nostro contributo a Betlemme e il messaggio dei volontari, prima di tutto ragazzi, è: “noi ci siamo e andiamo avanti!”.