Mosaici, eredità culturale e coinvolgimento dei giovani a Sabastiya

Giacomo Pizzi24 Gennaio 2012

Concentrato sulla sua tavoletta, Mohammd colloca con pazienza una tesserina accanto all’altra, badando a rendere la giusta sfumatura delle linee e dei colori. Ha poco più di vent’anni, abita a Sabastiya, e da pochi mesi lavora come mosaicista presso l’Information Center del villaggio, adibito anche a laboratorio e realizzato grazie al progetto “Sabastiya, i frutti della Storia“, che ATS pro Terra Sancta sostiene grazie a un contributo della Fondazione Cariplo.

In questo centro vengono realizzati mosaici sia su commissione sia per la bottega artigianale del villaggio, dove i turisti e i pellegrini che si fermano a Sabastiya possono acquistare le marmellate e il sapone prodotti dalle donne, o appunto piccoli oggetti decorati con i mosaici.

Quando visitiamo il laboratorio, sul tavolo si trovano una serie di riproduzioni di un albero. Mohammd ci spiega che questi mosaici sono stati realizzati su commissione del presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen, per offrirli in dono ai suoi ospiti durante le visite ufficiali.

Anche Sabastiya, come molti siti archeologici palestinesi, può vantare il ritrovamento di un bellissimo mosaico, risalente al IV-V secolo, che è stato trovato in prossimità della tomba di San Giovanni Battista durante gli scavi del progetto. In seguito il mosaico è stato risotterrato per poterlo conservare al meglio, ma chi visita Sabastiya ne può vedere una riproduzione proprio accanto all’entrata dell’Information Center.

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