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Natale a Betlemme: i piccoli segni di una speranza grande

Giacomo Pizzi18 Dicembre 2017

Non c’è bambino al mondo che non aspetti il Natale, la festa più attesa di tutto l’anno. Ma come lo vivono i bambini di Betlemme, la città dove è nato Gesù?

bambini betlemme “Anche in questa casa, oggi, è arrivato un angelo. Grazie di cuore!”. Hana, 22 anni, ha appena ricevuto da noi un buono di un mese per comprare il latte per il suo piccolo Aram, che è appena nato.  È commossa Hana e non trova più parole per ringraziarci. Insieme a suo marito e ai suoi due figli, vive a pochi passi dalla Basilica della Natività di Betlemme. “Ogni giorno – continua –, prego Dio da questa finestra e, attraverso di voi, Lui oggi mi ha aiutato ancora una volta”. Fino ad una settimana fa infatti lei e il marito erano molto preoccupati, perché nonostante il loro duro lavoro, non avevano nemmeno i soldi per comprare il necessario per il mantenimento dei figli. “Figurarsi per i vestiti nuovi o i giocattoli”, aggiunge Hana. “Oggi però possiamo sperimentare nuovamente la speranza del Natale e scoprire ancora una volta che non siamo soli. Quindi grazie di cuore”. Come tante altre famiglie, anche quella di Hana e Aram è assistita da Associazione pro Terra Sancta in questa “campagna del latte”, attraverso l’FSSO (Franciscan Social Service Office), la caritas francescana che ogni settimana ascolta e accoglie le richieste di tante famiglie bisognose di Betlemme, le quali vivono grandi disagi a causa della situazione politico-sociale della loro terra.

Insieme al piccolo Aram, è Natale anche per Mariam, Nadir e Bishar, gli unici tre bambini cristiani che frequentano la scuola materna delle suore francescane missionarie nel Campo profughi di Aida a Betlemme. Con loro tanti altri bambini di fede islamica cantano A salaam, il ritornello di una celebre canzone araba di Natale. “Salaam in arabo significa ‘pace’ – racconta suor Luis – ed è quello che questi bambini desiderano più di tutto per Natale. Loro respirano la violenza più di tutti e soprattutto in questo periodo soffrono della situazione. Guardate qui fuori, questo muro, è deprimente! Ma a volte basta un piccolo gesto d’aiuto, una carezza e una preghiera per vederli sorridere, per portare la gioia del Natale”. Un piccolo gesto che oggi, all’asilo del campo profughi di Aida, è arrivato con la visita di Babbo Natale!


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Yussef, invece, come tanti suoi coetanei sta aspettando le vacanze di Natale e in questi giorni sta studiando intensamente prima della chiusura delle scuole. Grazie a un donatore che ha aderito al progetto di Sostegno a Distanza, ha la possibilità di frequentare serenamente la terza elementare del Terra Sancta School, l’istituzione francescana che solo a Betlemme accoglie 1170 ragazzi. “Per otto anni ho abitato in città vecchia – racconta Yussef tra i suoi cari libri – ma poi mamma e papà non trovavano più lavoro e sono caduti in depressione… C’erano tanti problemi in casa e non potevo più stare con loro”. Oggi Yussef vive nella bellissima Casa del Fanciullo dei frati francescani che accoglie insieme a lui tanti altri ragazzi afflitti da disagi familiari. Anche i suoi genitori sono seguiti dal centro sociale francescano e lui è sereno. Anche se “mi manca la mia vecchia casa – dice – però ho una gran fortuna: vivo ancora accanto al luogo dove Gesù è nato e questo mi dà tanta speranza. Tra qualche giorno sarà Natale e io spero di ricevere qualche libro perché mi piace studiare e da grande vorrei fare il dottore, per aiutare coloro che vivono una grande sofferenza, come i miei genitori”.

Molti altri bambini di Betlemme, a causa di disabilità o malattie croniche, non riusciranno a  betlemme bambini aida festeggiare il Natale con i loro cari o compagni, come quelli della Casa Hogar Nino Dios, la struttura che ospita bambini affetti da gravi malattie psico-fisiche. Anche per loro, a due passi dalla Grotta, così come per Aram, Mariam, Nadir, Bishar e Yussef, il Natale arriverà anche grazie all’aiuto e il sostegno.

E a Natale anche loro, come tutti i bambini, potranno gioire per la nascita di Gesù, che ha scelto quel luogo come prima casa.

A Natale sostieni anche tu i bambini di Betlemme!