“Non voglio che siate tristi per la guerra”: gli oratori italiani a sostegno di Aleppo

Giacomo Pizzi29 Agosto 2016

“Cari bambini di Aleppo, so che siete in guerra ma so che avete un oratorio. Ho sentito della vostra storia e ho pianto… Vi chiedo solo un favore: non voglio che siate tristi per la guerra. Insieme possiamo vincere”. A scrivere è Melissa, otto anni, di Senigallia. Lei, come tanti altri bambini e ragazzi, quest’anno ha partecipato all’iniziativa di gemellaggio tra alcuni oratori italiani e i campi estivi organizzati dai frati di Aleppo con il sostegno di Associazione pro Terra Sancta.

Da tutta Italia gli oratori hanno preparato poesie, lettere e disegni da condividere con i bambini di Aleppo. E sono in tanti ad aver rinunciato a parte della propria paghetta per destinarla alla parrocchia dei francescani della Custodia di Terra Santa.

Tanti segni di vicinanza commoventi, come la lettera della piccola Melissa, per un’Aleppo in ginocchio, straziata da una battaglia che tra luglio e agosto ha causato più di 400 vittime tra i civili. Durante tutto il mese di agosto poi, non è stato possibile far giungere aiuti umanitari alla città, nonostante i ripetuti appelli delle Nazioni Unite. Ciononostante, i frati hanno continuato ove possibile le attività di sostegno alla comunità.

Misericordiosi come il padre” è il tema scelto che ha guidato otto settimane di centro estivo di Aleppo, per seguire la linea indicata da papa Francesco nell’anno giubilare. “Non poteva essere altrimenti – racconta fra Firas Lutfi, vice parroco – perché anche noi abbiamo bisogno di sperimentare la sua Misericordia. E di essere misericordiosi. Vogliamo educare i ragazzi a vivere in prima persona alcuni gesti di misericordia – corporale e spirituale – incontrando gli altri, i vicini e gli anziani che vivono nel quartiere. E li invitiamo a trovare i propri cari e i malati nel loro tempo libero”.

Grazie ai fondi raccolti, i frati hanno ideato anche nuovi progetti di formazione. “Alcuni ragazzi sono nati in guerra, e non hanno ancora visto un giorno senza sentire i colpi delle esplosioni. Questi giorni con noi sono stati le loro vacanze, al sicuro e lontani dal conflitto”. Non è un’esagerazione, ma la dura realtà.

“Insieme possiamo vincere” scriveva la piccola Melissa ai bambini di Aleppo; un messaggio forte di speranza in una città straziata da una guerra infinita.

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